Napoli conferma la sua passione verso ogni forma d’arte e di valorizzazione della bellezza. Si è infatti conlusa ieri la mostra “Canova e l’antico”, la quale ha registrato dei numeri da record nei tre mesi in cui è stata presente al MANN.
Ricordiamo infatti che la msotra è stata dedicata ad uno dei più grandi scultori del Neoclassicismo Italiano. Antonio Canova era infatti molto attratto dall’antichità classica. Egli ha sempre cercato di riprodurre le plastiche pose di Fidia e Prassitele, appassionandosi anche ai grandi miti ed ideali di quel tempo. Il MANN (cioè il polo museale dedicato agli splendori dell’epoca classica per eccellenza) ha così voluto rendere omaggio all’anima del Canova, facendo sì che le sue opere convivessero con quelle antiche. Probabilmente ne sarebbe stato molto felice.
Il percorso espositivo è rimasto accessibile al pubblico dallo scorso 28 marzo al 1° luglio. La direzione del Museo Archeologico fa sapere che, in questi tre mesi, i visitatori sono stati oltre 300.000. Parliamo di un trend oltre che positivo. I numeri attestano una crescita delle entrate di circa il 40%, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Ciò dimostra quanto i napoletani siano diventati più inclini e sensibili all’arte cittadina.
“Mentre salutiamo i capolavori di Canova tracciando l’entusiasmante bilancio di una mostra che resterà nella storia recente della città, annunciamo come in un simbolico passaggio di consegne la prossima esposizione dedicata al Neoclassicismo. Nel novembre del 2020, il MANN ospiterà una importante mostra dedicata all’artista danese che visse e lavorò a Roma, dopo un breve passaggio per Napoli, ispirato dalle antichità classiche e da Canova.” Questo è stato il commento del Direttore Paolo Giulierini, secondo una nota proveniente proprio dagli uffici amministrativi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La notizia di questi numeri da record non può far altro che rallegrarci. Questa volta i partenopei sono riusciti a rendere onore ad un grande artista e a loro stessi, in quanto anche loro artisti nel proprio piccolo.