Studenti napoletani ammirati nel mondo. Suor Orsola premia i “Laureati eccellenti”


Anche questra’anno l’Università Suor Orsola Benincasa ha deciso di premiare i suoi “Laureati eccellenti”. Parliamo del riconoscimento che l’ateneo di Corso Vittorio Emanuele decide di dedicare a tutti gli studenti che si sono particolarmente distinti, durante l’anno accademico precedente. Ci riferiamo a giovani dalle storie bellissime e con delle carriere da far invidia a chiunque.

Volendo vederne alcuni nello specifico, partiamo dalla puteolana Alessia Terrin, che al Suor Orsola ha svolto l’intero percorso formativo, dalla laurea triennale in Lingue e culture moderne alla laurea specialistica in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale, fino al Master di II Livello in Formazione e Gestione delle Risorse Umane. Oggi Alessia ha un ruolo di spicco nella Lamborghini.

Antonio Strino invece coi i suoi 23 anni il più giovane dei “Laureati Eccellenti” 2019. Egli è stato il tesista più brillante nella nuova cattedra di Legislazione antimafia che il Suor Orsola aveva inaugurato nel 2013 con l’attuale presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone. Strino ha ritirato il premio, pochi giorni dopo essere rientrato da Bruxelles dove il Suor Orsola ha aperto da pochi mesi un Centro per gli Affari Internazionali e dove lui ha operato come consulente giuridico-amministrativo. Da Barcellona arriva invece Vincenzo Sarnataro, che con la sua laurea magistrale in Lingue è riuscito ad essere primo in graduatoria nel concorso come “Assistente di Lingua italiana all’estero”. 

Poi c’è Manuela Filomena, la quale è stata premiata per il suo documentario “Arrivederci Agnes”, girato tra Ariano Irpino e Trevico ( quest’ultimo in quanto paese natio del Ettore Scola). Il lavoro sta infatti ricevendo moltissimi successi, oltre ad esser stato premiato a Los Angeles ed in Canada.

Questi sono solamente alcuni dei ragazzi che sono stati premiati dal rettore e dall’Ateneo tutto del Suor Orsola Benincasa. Il fatto che loro stessi abbiano successo all’estero è un dato che dovrebbe rincuorarci e farci sperare per il futuro dell’università italiana e napoletana soprattutto.


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