Si è conclusa la sesta campagna di scavi archeologici all’Acropoli di Cuma svoltasi dal 26 giugno al 2 agosto 2019 a cura del dipartimento di Lettere e Beni Culturali (Dilbec) dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
I giovani studenti della Vanvitelli, coordinati dal prof. Carlo Rescigno, quest’anno sono riusciti a portare alla luce le fondamenta dell’antico tempio-chiesa risalenti all’VIII secolo a.C.
Il prof. Rescigno è da ormai anni impegnato ad indagare le fasi storiche dell’edificio sacro sull’acropoli: ha, infatti, lui stesso spiegato che gli scavi sono stati condotti sul lato meridionale del tempio con l’intento di capire e separare la parte più antica dell’edificio dalle costruzioni successive.
Al Mattino, il coordinatore degli scavi, spiega: “Una serie di osservazioni tecniche ci hanno permesso di identificare i diversi cantieri che nel corso del tempo hanno lavorato sul tempio maggiore situato sull’acropoli.
“Dagli strati rimossi abbiamo rinvenuto una serie di materiali che risalgono al periodo tardo geometrico, ovvero alla seconda metà dell’VIII secolo a.C. e ci indicano che già in quest’epoca la sommità dell’acropoli di Cuma era frequentata; purtroppo non ci sono ulteriori informazioni circa il primo edificio arcaico, che molto probabilmente doveva essere una capanna sacra collocata al centro dell’altura, poiché tutto è stato poi distrutto dalle monumentalizzazioni successive.
“Intorno al 630-620 a.C. viene costruita la terrazza che oggi vediamo con un muro che però è scomparso con le ricostruzioni successive, e subito dopo, intorno al 580 a.C., viene realizzato un grosso edificio in opera quadrata, che abbiamo rinvenuto nel saggio di scavo sul versante meridionale dell’acropoli, realizzato recuperando alcuni blocchi dell’edificio precedente.
“Nell’altro saggio, condotto sul lato settentrionale del tempio maggiore è stata ritrovata una fossa comune con numerosi scheletri risalenti all’epoca medievale; anche qui, una volta rimosse le ossa, abbiamo rinvenuto elementi di fondazione risalenti al primo insediamento.
“Dal saggio di scavo effettuato sul lato occidentale del tempio, abbiamo rinvenuto un’interessante stratigrafia delle diverse pavimentazioni che nel corso dei secoli si sono sovrapposte: da quella romana con le sue preparazioni, ai pavimenti di V e VI secolo d.C. uno sopra l’altro, ancora le trincee di fondazione, per realizzare l’edifico del IV secolo e quelle per la realizzazione dell’edificio di fine VII inizio VI; praticamente in poco meno di ottanta centimetri abbiamo visibile tutta la storia del complesso tempio-chiesa realizzato sull’acropoli. Da questa campagna di scavo, abbiamo avuto dei risultati incredibili per la ricerca storica di Cuma“.