Prende oggi il via, nel teatrino di corte di palazzo Reale a Napoli, la prima delle due giornate dedicate agli Stati generali della cultura della regione Campania. Ospite dell’incontro anche il ministro per i beni Culturali, Dario Franceschini. Il primo a parlare è stato il governatore Vincenzo De Luca che ha iniziato il suo discorso ricordando un grande del passato: lo scrittore dell’800, Francesco De Sanctis.
“Bisogna partire da un grande meridionale come Francesco de Sanctis, per capire il presente. Lui sosteneva che la scienza è la vita e che il mondo della cultura non deve separarsi da quello reale. Aveva ragione, ancora oggi, il mondo accademico non si deve chiudere su se stesso. Una democrazia per crescere, ha bisogno di liberarsi dalle maschere e partire da un principio di realtà. Ma soprattutto bisogna liberarsi da un’abitudine antica e radicata di noi napoletani di usare espressioni neutre come ‘la politica e le istituzioni’, invece di chiamare le cose con il loro nome e rispondere di quello che si fa”.
Poi il presidente ha spiegato nel dettaglio qual è l’obiettivo di questa iniziativa culturale della Regione Campana: valorizzare il passato, consolidare il presente e costruire il futuro.
IL PASSATO – La Regione Campania ha ereditato un grande patrimonio che deve essere valorizzato, di più rispetto a quanto fatto in passato. Un lavoro che richiede tempo e un’azione culturale efficace che coinvolga i giovani e i diversi quartieri della città. Per De Luca:
“La Campania ha investito mezzo miliardo di euro nella cultura, oltre 500 milioni. Una scelta politica, determinata, forte e convinta. Infatti la nostra Regione ha la metà del reddito pro capite della Lombardia e un investimento del genere lo si fa solo se ci credi. Abbiamo valorizzato il Teatro San Carlo e il Teatro Verdi. Recuperato il Teatro Trianon e il Teatro Mercadante. Stanziato 8 milioni di euro per il Conservatorio di San Pietro a Majella, 100 milioni per l’Ospedale degli Incurabili.
Il nostro obiettivo era far uscire dalle cartoline luoghi e siti architettonici e archeologici unici al mondo come il Real Sito di Carditello, gli Scavi di Ercolano e Pompei. Abbiamo rilanciato Paestum, con la città sommersa, la tomba del tuffatore e una serie di iniziative sul piano internazionale. Fatto iniziative per la Reggia di Caserta e bandi per i santuari. Rilanciato San Leucio e le seterie, la Fondazione Mondragone, la Fondazione delle Ville Vesuviane e 108 musei territoriali e biblioteche locali. Abbiamo creato il Festival dell’Essere per valorizzare i ‘Velia’ del Cilento, prima grande cultura dell’occidente”.
IL PRESENTE – De Luca nel suo intervento, paragona più volte Napoli a Milano sottolineando come il capoluogo campano superi quello lombardo per numero di proposte ed eventi culturali di respinto internazionale. Oltre che per la gratuità del trasporto pubblico agli studenti.
“Basti pensare alla Mostra Longobardi, Canova, Picasso e Caravaggio a Capodimonte. Pompei al Madre, Carta bianca sempre a Capodimonte. I Van Gogh rubati ed esposti. E poi il 4 novembre ci sarà la mostra ‘Santiago Calatrava’ a Capodimonte. Una mostra con escursioni nel moderno con arredi sacri con porcellane di Capodimonte. Abbiamo organizzato il Festival della storia con l’editore Laterza, Napoli città del libro, il festival letteratura a Salerno. E i festival storici: Ravello, Giffoni. Oltre al sostegno ad istituti di alta cultura”.
IL FUTURO – Importante è però concentrarsi sul futuro e De Luca ha chiaro in mente il progetto della Regione Campania che prevede in primis, la salvaguardia del centro Produzioni Rai e la creazione di un polo audiovisivo all’avanguardia per le generazioni future.
“Abbiamo fatto una legge sul cinema rivolta al sostegno delle produzioni. Stiamo lavorando per completare la Multimedia Valley a Giffoni stanziando 19 milioni di euro. Il Teatro Festival quest’anno ha cambiato pelle con una dimensione regionale, arrivando nei quartieri di Napoli e proponendo opere di giovani artisti. Con la nuova legge sul teatro stiamo dando una mano agli spettacoli dal vivo. Importantissimo è stato il rilancio del Museo Madre, eccellenza che possiamo vantare con mostre di valore, apertura serale alle giovani generazioni e iniziative di respiro internazionale. Lavoriamo per il Salone del Libro in Campania. Abbiamo stanziato 28 milioni per avere un archivio digitale completo delle arti, musica, teatro e di quello che è cultura della Regione Campania, la messa in rete di tutti i musei dei luoghi di produzione culturale. Vorremmo realizzare il distretto audiovisivo nell’ex Nato di Bagnoli per avere lì un cineporto con start up digitali e una crescita dei prodotti d’animazione. Ma sopratutto vogliamo valorizzare i centri di produzione televisiva come quello Rai di Napoli, la regione non pone limiti a investimenti in nuovi tecnologie. Bisogna difenderlo dall’idea di spostare su Milano e Torino tutto. C’è un archivio straordinario ed è il luogo più importante di produzione della Rai d’Italia, dobbiamo difenderlo coi denti”.
Investimenti che hanno coinvolto anche altri campi. Il governatore fa sapere che 90 milioni sono destinati al ‘Grande progetto centro storico di Napoli’ e 140 milioni sono stati destinati ad un’importante ricerca contro il cancro.