Manca poco, pochissimo al Natale. No, non serve guardare il calendario per rendersene conto, piuttosto basta notare i preparativi con cui gli italiani sono alle prese in questi giorni per fare l’albero e il presepe (o presepio). La data fatidica è l’8 dicembre, ma perché pastori, capannine, palle colorate, stelle cadenti e angioletti cominciano a popolare le nostre residenze proprio in questa data e non in un altro giorno?
Innanzitutto c’è da dire che l’8 dicembre la Chiesa cristiana festeggia l’Immacolata Concezione, un dogma cattolico che non tratta – come comunemente si crede – del concepimento di Gesù da parte dello Spirito Santo, ma che sancisce invece che la Vergine Maria è stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
Per quanto concerne, invece, l’albero di Natale – che non è di tradizione religiosa – non sembrano esserci motivi particolari, se non quello di essersi uniformati alla tradizione del presepe, vista anche la cultura notoriamente cattolica che da sempre contraddistingue l’Italia.
Va comunque detto che poi ognuno fa l’albero e il presepe nel giorno che più ritiene opportuno, anche in base ai proprio impegni e alla disponibilità dei familiari. A Milano, la deroga alla tradizione dell’8 dicembre è pur sempre una tradizione: si fa tutto il 7 dicembre in onore di Sant’Ambrogio; stessa cosa a Bari, dove ci si rimbocca le maniche ancora un giorno prima, in onore di San Nicola.