Scaltro, sveglio, scafato. In una sola parola – ovviamente napoletana – nu pucunaro. Sarebbe questo il significato di un termine piuttosto diffuso tra i cittadini partenopei e utilizzato quasi sempre in termini di bonario apprezzamento.
L’origine della parola pucunaro sarebbe da ricercarsi, strano ma vero, molto in alto. No, il Divino e il Paradiso non c’entrano nulla; bensì è negli uccelli che risiederebbe il segreto del significato di pucunaro.
Già, perché in particolare tale termine dialettale proverrebbe dalla parola pecune (da cui deriverebbe anche la parola piccione), che stanno ad indicare le piume. Un particolare tipo di piumaggio, però, quello appuntito e acuminato delle prime piume, che stanno ad indicare la crescita del volatile, una sorta di sua maturazione.
Allo stesso modo pucunaro indica una persona che ha avuto diverse esperienze di vita e che quindi è ormai capace di affrontare le difficoltà, anche con furbizia e intelligenza, una persona alla quale difficilmente gliela si fa.