“Quanno nun sai fa ‘o scarparo nun rompere ‘o cazzo ‘e semmenzelle”


Attuale quanto mai in quest’ultimo periodo di infettivologi, scienziati e tuttologi apparsi in tv e sui social network a dire la loro sul famigerato coronavirus: ‘Quanno nun sai fa ‘o scarparo nun rompere ‘o cazzo ‘e semmenzelle’! Tradotto, se non sai fare il calzolaio, non creare problemi ai chiodini.

Già, perché se la traduzione letterale di questo detto fa pensare immediatamente che l’antico proverbio napoletano – che alcuni addirittura attribuiscono al grande Totò – si riferisca a chi suole riparare le scarpe pur non essendo un vero e proprio calzolaio; la verità è che dietro il linguaggio figurato della proverbiale (appunto!) saggezza popolare, si cela un significato ben più sottile e arguto al tempo stesso.

‘Quanno nun sai fa ‘o scarparo nun rompere ‘o cazzo ‘e semmenzelle, in effetti, è un modo come un altro per dire che se non si è del mestiere (qualunque esso sia, non obbligatoriamente il calzolaio o comunque un lavoro manuale), è meglio lasciar fare o (soprattutto ultimamente) dire agli esperti in materia, perché altrimenti si finisce solo col rompere le scatole, col creare più problemi di quanti la situazione che si ha dinanzi già ne presenti.


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