Si chiama Arco di Adriano, ma l’unica cosa certa è che non è dedicato all’imperatore Romano che regnò tra il I e il II secolo d. C. Eppure la struttura risale proprio allo stesso periodo. Lo si potrebbe chiamare, pertanto “Arco del mistero”. Gli abitanti di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – dov’è situato – preferiscono però chiamarlo Arco Felice o Arco di Capua.
Ubicato inizialmente non lontano da un anfiteatro e da una scuola per gladiatori, è stato ipotizzato – secondo la monografia “L’arco di Capua” di Giovanni Laurenza – che l’erezione dell’arco sia avvenuta sotto i Flavi, in seguito al conferimento dello stato di colonia alla città: Colonia Flavia Augusta. Di certo in origine gli archi erano tre.
Sotto di essi numerosi i popoli che vi sono passati: e legioni romane in trasferimento sull’Appia, i Visigoti di Alarico, i Vandali di Genserico, gli Ostrogoti di Odoacre, i Bizantini di Belisario, i Saraceni di Kalfun che nell’841 distrussero la città provocando la fuga delle autorità verso il porto
fluviale di Casilinum; e poi Svevi, Angioini, Aragonesi, Francesi, Austriaci, Borbonici, Garibaldini e Piemontesi, fino alle truppe germaniche e a quelle Alleate.
Numerose testimonianze – ad esempio quelle contenute nel testo “Sull’Arco di Capua”, di Quillici-Gigli – restano soprattutto della “Battaglia del Volturno”, scontro iniziato l’1 ottobre 1860 tra Garibaldi e le forze borboniche di Francesco II e passato alla storia come quello che mise fine al Regno delle Due Sicilie: una targa commemorativa, con testo dettato dallo scrittore napoletano Luigi Settembrini, venne collocata su uno dei piloni dell’arco. In seguito ai danni subiti durante la battaglia l’arco venne restaurato dopo il 1883, e ancora e tra il 1945 e il 1953-1955 per i danni subiti nella seconda guerra mondiale. Il dipinto del livornese Giovanni Fattori “Difesa di Porta Capuana o Battaglia del Volturno” nel 2011 è stato impresso su un francobollo dello Stato per commemorare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, veicolando a livello nazionale l’immagine del nostro Arco, presente persino su alcune riviste straniere dell’epoca.
Ma l’Arco di Adriano ha visto passare sotto di sé anche numerose battaglie sportive, soprattutto ciclistiche: moltissime le edizioni del Giro d’Italia tenutesi anche in quel di Santa Maria Capua Vetere. Durante il 71° Giro, nel 1988, un incidente coinvolse una trentina di corridori. Nel secondo dopoguerra, per dieci edizioni, si è svolta anche una gara motociclistica denominata “Circuito dell’Arco di Adriano“.
L’ultima volta che l’Arco di Adriano è salito alla ribalta è stato nel 2017, purtroppo per un motivo non certo da ricordare: lavori fatti con materiali inappropriati per restaurare la storica struttura. Solo due anni dopo l’intervento della Procura ha rimesso parzialmente le cose a posto.