Cultura

Cosa significa l’antico proverbio napoletano nel Commissario Ricciardi: ” ‘O Padreterno nun è mercante ca pava ‘o sabbato”

In una puntata de Il Commissario Ricciardi si recita un antico proverbio napoletano, ” ‘O Padreterno nun è mercante ca pava ‘o sabbato”. Il Commissario ha un dono soprannaturale, quello che definisce “il fatto”, cioè vedere i fantasmi delle persone morte e sentire le loro ultime parole. Infatti, sarà la cartomante brutalmente uccisa a citare queste parole a Ricciardi che dovrà scoprirne il significato per risolvere il caso.

Il Commissario però, non ne capisce il significato ed il perché di quelle parole pronunciate dalla donna poco prima di morire. Sarà il suo braccio destro ad aiutarlo a comprendere questo proverbio napoletano che letteralmente significa “Dio (il Padreterno) non è un mercante al quale si paga il sabato”. Il brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo) spiega che questo proverbio significa che quello che fai prima o poi lo paghi. Se fai qualcosa il Padreterno ti punisce o ti premia come decide lui. Non c’è una scadenza precisa come i debiti degli uomini. 

Il sabato era la giornata in cui anticamente venivano saldati i debiti settimanali. Quindi il detto, che affonda le sue radici nella cultura religiosa, vuole dire che Dio non è un mercante, non si può decidere quando “saldare il debito” con Lui. Sarà il Padreterno a presentarci il conto perciò bisogna vivere consapevoli che ogni azione avrà una sua conseguenza sia terrena che spirituale. Questo è quanto si nasconde dietro l’enigmatico proverbio napoletano pronunciato nel corso della puntata del ‘Commissario Ricciardi’.

La cartomante uccisa, si scopre essere anche un usuraio, una persona che imbrogliava la gente per ricavare un profitto. Infatti, raggira una ricca donna sposata tormentata dall’amore per un altro uomo che si faceva leggere le carte nel tentativo di trovare risposte. Quando però si rende conto che la donna è incinta decide di porre fine alla truffa perché appunto: ” ‘ O Padreterno nun è mercante ca pava’ o sabbato”, anche se ormai è troppo tardi.