Nel 2019 era stata pubblicata la prima foto di un buco nero, e adesso è stata realizzata una nuova immagine a luce polarizzata dello stesso, sempre dalla collaborazione scientifica Event Horizon Telescope. L’immagine rilasciata è di come appare l’oggetto astrofisico in luce polarizzata.
Grazie a questo studio, in collaborazione con ricercatori e ricercatrici dell’INAF Osservatorio Astronomico di Capodimonte, si potranno ricavare preziose informazioni in merito ai comportamenti dei campi magnetici intorno ai buchi neri e i processi che permettono la produzione di getti così potenti da estendersi oltre la galassia.
A spiegare ciò che è stato realizzato, la professoressa dell’Università Federico II di Napoli e ricercatrice dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, Mariafelicia De Laurentis: “La comprensione di questi campi magnetici è fondamentale, e nessuno era stato in grado di arrivare così vicino all’orizzonte degli eventi fino ad ora. Le nostre misurazioni forniscono prove dirette di questo fenomeno confermando decenni di lavoro teorico, risultando fondamentali anche a determinare quali parti del campo magnetico sono responsabili dei getti ad alta energia emessi dai buchi neri. Possiamo dire di aver aggiunto un’altra pagina alla fisica dei buchi neri“.
Gli studi erano cominciati nel 2017, poi sono seguite la foto rilasciata nel 2019 e questa nuova immagine del buco nero a luce polarizzata, come spiega Ciriaco Goddi, ricercatore presso le università olandesi di Nijmegen e Leiden e ricercatore associato all’Istituto nazionale di astrofisica:
“Questa nuova immagine in luce polarizzata è basata sugli stessi dati raccolti nel 2017, ma sono stati necessari anni di lavoro per sviluppare le complesse tecniche di analisi dei dati, e per validarle attraverso simulazioni. I potentissimi getti relativistici lanciati dai buchi neri supermassicci come quello al centro della galassia M87 sono stati studiati nel corso degli anni con diversi strumenti, incluso il telescopio spaziale Hubble, ma solo ora siamo riusciti ad ottenere una descrizione completa delle strutture di campo magnetico che li avvolgono“.
La luce diventa polarizzata quando passa attraverso determinati filtri, come le lenti degli occhiali da sole che ci permettono di vedere meglio e allo stesso modo, gli scienziati sono riusciti a visionare la regione attorno al buco nero attraverso la polarizzazione della luce. Per realizzare l’immagine sono stati utilizzati ben otto telescopi in tutto il mondo, collegati tra di loro, così da creare un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra.
I risultati dello studio sono stati pubblicati su due articoli in The Astrophysical Journal Letters dalla collaborazione Eht, mentre un terzo articolo è stato pubblicato sotto la guida di Goddi. Inoltre, le future osservazioni che verranno realizzate potranno dare maggiori informazioni sulla struttura del campo magnetico attorno al buco nero.