La corrida a Napoli: quando si faceva a Piazza del Plebiscito
Apr 19, 2021 - Claudia Ausilio
Vista de la Plaza Mayor en fiesta de toros
C’era una volta la corrida a Napoli, quando la città era animata da arene con tori furiosi. Questo accadeva durante il Viceregno e fino all’Unità d’Italia.
Le arene per la corrida
Le arene si trovavano in Piazza del Plebiscito (all’epoca “Largo di Palazzo), Piazza Municipio e piazza San Giovanni a Carbonara. Con l’arrivo di Carlo di Borbone ne fu ricavata un’altra anche nei pressi di Ercolano.
Dai documenti storici si sa che una corrida si tenne il 3 gennaio del 1536, quando l’imperatore Carlo V venne in visita a Napoli dal fedelissimo Don Pedro di Toledo, nello slargo davanti alla chiesa di San Giovanni a Carbonara. Lo stesso vicerè era appassionato di corrida ed era un eccellente toreador, tanto da rimanerci ferito in una di queste (1533).
Attilio Antonelli nel suo “Cerimoniale del viceregno spagnolo e austriaco di Napoli 1650-1717” ci racconta che nel XVII secolo per la festa di San Giacomo (patrono di Spagna), si celebrava ogni anno una corrida al Largo di Castello e proprio nel Maschio Angioino c’è un dipinto che raffigura la corrida a Plaza Mayor a Madrid (in foto).
Come si svolgevano a Napoli?
Domenico Confuorto spiega nel suo “Giornale di Napoli dal 1629 al 1699” che “accorse infinita gente a vedere la caccia de’ tori” nell’attuale Piazza Plebiscito che fu recintata e dove furono rilasciati 10 tori furiosi. In precedenza erano stati punzecchiati da dentro alle gabbie con delle lance per farli infuriare ancora di più. Al centro della piazza c’erano due toreri, uno dei quali era il matador, cioè quello armato di spada che dava l’ultimo colpo al toro. Uno spettacolo cruento che faceva addirittura svenire le donne che vi assistevano dagli spalti. Infine venivano rilasciati nell’arena dieci mastini napoletani che aggredivano tori e toreri con uno spargimento di sangue generale.
Le corride furono continuate sotto i Borbone e fino all’Unità d’Italia.