Musei sconosciuti: il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum, un viaggio nell’antica Teano
Giu 13, 2021 - Concetta Formisano
La Campania è ricca di musei archeologici ma non tutti sono noti al pubblico come meriterebbero: sono certamente da ricordare, tra i tanti, il Museo Archeologico dell’Antica Allifae e il Museo Archeologico dell’Agro Atellano. Un altro dei musei archeologici campani non molto conosciuti, però, è sicuramente il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum sito, come si può già evincere dal nome, a Teano, in provincia di Caserta.
Il territorio dell’attuale Teano, sebbene non più esteso come nell’antichità, è abitato sin dal Paleolitico e il museo conserva tutti i reperti rinvenuti nell’area databili dal Paleolitico al Tardo Antico passando per l’età del Bronzo. L’esposizione, organizzata per contesti di rinvenimento, segue il filo conduttore delle dinamiche di occupazione del territorio: età dei villaggi (VIII-IV sec. a.C., sale II-IV) e età della città (III sec. a.C.-VII sec. d.C., sale V-VII).
I nuclei principali del Museo Archeologico di Teanum Sidicinum sono costituiti dagli oggetti votivi dei santuari, in particolare provenienti dall’area sacra sorta in località Loreto sin da epoca precedente la fondazione della città e dal santuario del villaggio di località Fondo Ruozzo, frequentato dal periodo arcaico alle guerre annibaliche e poi di nuovo in età sillana.
I reperti che queste zone hanno restituito sono perlopiù statuette, vasellame, ceramica miniaturistica, ex voto raffiguranti animali e prodotti della terra. Inoltre, sappiamo che la popolazione sidicina era molto ricca e numerosa in base al ritrovamento di corredi funerari nelle necropoli di villaggi e città (nelle località Torricelle, Campofaio, Gradavola, Carrano, Orto Ceraso) che vanno dalla fine del VI secolo a.C. alla piena età imperiale romana.
Il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum ospita anche una sezione dedicata agli scavi urbani di cui fa parte il recupero del teatro romano posto in un’area centrale della città e il più antico conservato con struttura non poggiata a un’altura. Tale teatro conserva quasi integralmente la cavea e l’edificio scenico con la sua decorazione architettonica e scultorea, il tutto risalente a un ampliamento di età severiana.
Di particolare interesse anche il mosaico con raffigurazione dell’Epifania risalente al 375 d.C. che costituisce la più antica attestazione di tale iconografia in Italia su mosaico. Il tutto è racchiuso nella caratteristica cornice del loggione gotico risalente al 1370 circa e costruito per volontà dei Marzano, signori di Teano, come parte del loro palazzo residenziale ormai scomparso.
Dal 26 aprile scorso è di nuovo possibile visitare musei e parchi archeologici in tutte le zone gialle d’Italia e, ovviamente, anche il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum ha riaperto al pubblico. Il museo è aperto tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 8:30 alle ore 19:30 e la prenotazione per accedervi è facoltativa al numero 0823657302.