Ciro, il nome ha origini persiane: perché è tra i più diffusi a Napoli e provincia
Gen 31, 2022 - Claudia Ausilio
Ciro è tra i nomi più diffusi a Napoli ed in Campania. Deriva dal persiano o elamico Kūrush, adattato in greco come Κυρος (Kyros), in ebraico come כּוֹרֶשׁ (Koresh) e in latino come Cyrus. L’etimologia non è molto nota, ma sono diversi i significati ipotizzati, fra i quali “lungimirante”, “giovane”, “pastore”, “eroe”, “signore”.
In Italia si chiamano Ciro circa 79605 persone ed è il 163esimo nome più comune. In Campania portano il nome del santo egiziano il 66,8% dei residenti.
Nome Ciro, perché è diffuso a Napoli
Ma come ci è arrivato a Napoli? Il nome venne portato da numerosi sovrani della Persia fra cui Ciro il Grande, conquistatore di Babilonia e liberatore del popolo ebraico, citato anche nell’Antico Testamento, la cui fama ha probabilmente aiutato la diffusione del nome. In Italia è rappresentato dal culto di vari santi, ed è attestato principalmente nel Sud, in particolar modo in Campania. L’onomastico per la Chiesa Cattolica ricorre il 31 gennaio, giorno in cui si celebra san Ciro di Alessandria, medico ed eremita, martire a Canopo. Infatti a Napoli si venera il santo medico grazie al rapporto stretto tra gli egizi e gli antichi napoletani. A Napoli infatti risiedeva un gruppo di mercanti alessandrini che qui fondarono un vero e proprio quartiere.
Sofronio racconta che Ciro era un medico che somministrava cure gratuite ai poveri e indigenti, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “anàrgiro”(dal greco anargyros, senza denaro), e incitava i malati a trovare conforto nella fede e nella preghiera. Un po’ quello che ha fatto secoli dopo a Napoli San Giuseppe Moscati.
Reliquie del santo traslate a Napoli e Portici
Nel 1600, le reliquie da Roma furono traslate a Napoli ad opera del cardinale Francesco Sforza e collocate nella chiesa del Gesù Nuovo. San Ciro all’epoca era già venerato a Napoli, grazie soprattutto alla presenza di colonie di mercanti alessandrini, che edificarono anche un tempio in suo onore presso il vico denominato de Alexandrinis.
A Portici, San Ciro è venerato come Santo Patrono e qui è presente la reliquia di una parte del cervello del santo, riposta in una teca nell’altare laterale sinistro della Basilica a lui dedicata, proprio sotto la stupenda statua lignea di San Ciro.
Fonti:
– Accademia della Crusca, Dizionario della lingua italiana – Volume VII, Padova, Tipografia della Minerva, 1830.
– Enzo La Stella T., Santi e fanti – Dizionario dei nomi di persona, Bologna, Zanichelli, 2009