Dopo il Maschio Angioino anche il Teatro Trianon si colora di giallo e di blu, i colori della bandiera dell’Ucraina, per manifestare vicinanza alla popolazione e alla comunità residente a Napoli e, soprattutto, come messaggio di speranza affinché la guerra con la Russia termini al più presto mettendo fine allo spargimento di sangue.
“Da stasera (ieri sera, ndr) il Trianon Viviani – teatro della Canzone napoletana – si legge sulla pagina Facebook del teatro – esporrà all’esterno la bandiera della pace e il palcoscenico, prima di ogni spettacolo, sarà illuminato dai colori dell’Ucraina: il blu del cielo, che simboleggia la pace, e il giallo dei campi di grano che richiama la prosperità”.
Il direttore artistico, Marisa Laurito, ha affermato: “È questa la testimonianza di solidarietà della dirigenza e dello staff del Trianon Viviani per il popolo ucraino sotto assedio. Ricordiamo anche la nostra vicinanza emozionale a Odessa: la città dove si ritiene che Eduardo Di Capua si sia ispirato per comporre la canzone più famosa del mondo, ‘O sole mio'”.
Il mondo dell’arte si dimostra molto sensibile alla questione ucraina. Ieri sera al Teatro San Carlo il pubblico ha assistito all’emozionante abbraccio tra il soprano ucraino, Liudmyla Monastyrska, e il mezzosoprano russo, Ekaterina Gubanova, tra gli applausi degli spettatori che gridavano “Pace”.
Se i napoletani sono umanamente vicini agli ucraini, molti di questi ultimi residenti nella città partenopea in queste ore stanno rientrando in Patria con l’intenzione di combattere. Da Piazza Garibaldi, infatti, partono dei pulmini che raggiungono Ungheria, Romania e soprattutto la Polonia da dove si riesce piuttosto facilmente a entrare in Ucraina. Lì si arruolano nelle milizie cittadine per combattere contro la Russia.