Cultura

Meraviglia a Pompei, continuano a emergere tesori: ritrovano la luce 2 case sepolte dal Vesuvio

Cominciano ad emergere già dei reperti nel corso dei nuovi scavi nell’area archeologica di Pompei. Una zona di ben 3.200 metri quadrati, corrispondenti a circa un terzo della totalità della città antica e che, fino al 2015, era ancora utilizzata a scopi agricoli dagli abitanti della Pompei di oggi. Secondo le stime degli archeologi ci sarebbero ancora circa 15 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere.

Nuovi scavi a Pompei: emergono due nuove case

Il nuovo scavo si trova lungo la Via di Nola, dove negli scorsi anni erano emersi la casa di Orione, la casa con Giardino e il Themopolium. Gli scavi, oltre a fare emergere nuovi tesori, hanno anche lo scopo di migliorare le condizioni di conservazione e tutela delle strutture millenarie attraverso una sistemazione dei fronti di scavo. Particolarmente critiche le condizioni di pressione del terreno sui muri antichi e del deflusso delle acque meteoriche.

Nuovi scavi nel Parco Archeologico di Pompei

Lo scavo è ancora all’inizio, ma cominciano già ad affiorare le creste murarie dei piani superiori degli edifici antichi, tra cui una casa, trasformata nelle sue ultime fasi in fullonica (lavanderia) e scavata già intorno al 1912, e una casa con forno e cella superiore. Nei livelli ancora più alti, gli archeologi hanno documentato una serie di buche praticate nel terreno in anni forse più recenti e presumibilmente funzionali all’utilizzo agricolo del terreno o forse legati alle attività di cava di lapilli che subì l’area in epoca moderna.

La zona fino al 2015 era coperta di coltivazioni agricole

Vedute sette-ottocentesche mostrano come il plateau al di sopra degli scavi fosse adibito a diverse coltivazioni agricole, tra zone boscose e edifici rurali e serre di agricoltori erano ancora presenti fino al 2015. Un paesaggio, quello storico dei decenni della riscoperta di Pompei, che il Parco vuole valorizzare e raccontare anche attraverso un altro progetto che punta alla riqualificazione delle aree verdi del sito e dei suoi dintorni.

Proprio in queste settimane è in corso la procedura di selezione di un partner per la coltivazione dei vigenti del Parco nell’ambito di un partenariato pubblico-privato, che prevede l’ampliamento delle aree coltivate, e in futuro anche la messa a regime di uliveti, frutteti e orti sociali.

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