A Napoli non c’è Natale senza il suono dolce e malinconico degli zampognari che invadono le strade, i vicoli e le case annunciando la notizia dell’Immacolata Concezione ed invitando all’attesa del Messia.
Lo zampognaro è il suonatore di zampogna, strumento musicale a fiato, diffuso in Italia centro-meridionale fin dall’età arcaica. E’ costituito da un otre che fungendo da serbatoio d’aria si gonfia per consentire al musicista di riprendere fiato senza interrompere il suono. In origine lo zampognaro veniva dal vicino Oriente e conquistava con le sue note l’antica Roma, dove si suonava l’utriculus, e dove l’imperatore Nerone, amante delle arti e della musica, si dilettava con le zampogne. Lo zampognaro era il pastore che suonando viaggiava dentro se stesso e in esso si smarriva, era un contemplatore di stelle, di pensieri, un pifferaio della transumanza, infatti la zampogna serviva a richiamare all’ordine il gregge.
La figura deve la sua fama a Napoli e al suo regno, dove a metà Settecento facevano da accompagnamento musicale alle preghiere dell’avvocato-prelato Alfonso Maria de’ Liguori, che raggruppava i lazzari per strada in piccoli gruppi canori, facendogli così apprendere i fondamenti del cristianesimo. Ricordiamo che fu lui a consegnare alla storia “Tu scendi dalle stelle”, brano immancabile nella scaletta degli zampognari.
L’attività dello zampognaro non è semplice. Occorre molto esercizio per imparare a suonare questi strumenti ed essere uno zampognaro significa soprattutto condividere dei valori, rispettare delle tradizioni, sacrificarsi per la propria passione.
Immancabile nel presepe napoletano è la “coppia” di zampognari, dove generalmente trova posto nelle immediate vicinanze della “capanna” o “grotta” della Sacra Famiglia.
Negli ultimi anni la figura dello zampognaro sembrava stesse scomparendo, ma oggi grazie ad alcune Associazioni napoletane e non solo, si sta ridando nuova dignità a questi musicisti trasmettendo la tradizione anche alle nuove generazioni. Oggi nei grandi centri urbani, la zampogna, si usa solo nel periodo natalizio, mentre in ambito rurale/pastorale questa accompagna tutti gli avvenimenti dell’anno (processioni, rituali, feste e balli) ed in particolare in Campania, in Basilicata, in Calabria, in Sicilia e in Abruzzo.
E da voi ci sono ancora gli zampognari?