Napoli antica: chi è ‘o gravunaro? Scopriamolo…


La curiosità è da sempre il più grande motore dell’intelligenza, stuzzica la volontà del sapere e muove i passi verso la conoscenza, ed è così infatti  che molto spesso si imparano a conoscere le origini e le caratteristiche antiche di un popolo o di una città.

Il viaggio tra gli antichi mestieri napoletani, si intensifica e procede, qualche volta soddisfacendo dubbi o rianimando ricordi e altre volte stuzzicando ulteriore curiosità e fame di sapere. Oggi siamo pronti a conoscere un altro mestiere antico napoletano, ‘o gravunaro.

Il carbone, fondamentale per alimentare camini, bracieri e ferri da stiro, veniva ricavato dalla legna raccolta nei boschi e portato in spalla in grossi sacchi tra i vicoli della città, da un uomo detto ‘o gravunaro, ovvero il venditore di carbone.

Lui stesso aveva il compito di raccogliere il carbone che poi avrebbe rivenduto, suddividendolo nei vari tipi: ‘a carbonella costosa e poco duratura, fatta di piccoli rametti e utilizzata per l’accensione dei bracieri, ‘a muniglia  costosa ma duratura, formata da frammenti di pezzi più grandi che venivano pressati, o’ gravone il classico carbone simile a quello tutt’oggi in commercio, ‘a cernatura cioè la polvere di carbone che cosparsa sulla brace faceva aumentare la durata, e ‘o cocc nome che indicava l’origine del prodotto, ‘carbon coke’, cioè carbone minerale  venduto in forme molto grandi a cui altri materiali venivano aggiunti, non produceva cattivo odore ma aveva un costo elevato.

‘O gravunaro, inizialmente svolgeva la sua attività da ambulante, trascinando sulle sue spalle gli enormi sacchi di carbone, ma col passare del tempo alcuni decisero di trasferire la loro attività in una bottega, abbandonando il lavoro itinerante.

Al giorno d’oggi, ovviamente, ‘o gravunaro è una figura totalmente scomparsa, l’uso del carbone in molte circostante è stato sostituito da metodi e materiali molto più moderni ponendo fine ad un mestiere che procurava guadagno.

 


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