Oggi è venerdì 13! Se non siete superstiziosi questo è un valido giorno per iniziare a credere nella sfiga. Ma perché si dice che il venerdì 13 sia un giorno sfortunato?
Sia il venerdì che il numero 13 nella tradizione popolare sono nefasti, poiché il 13 nella mitologia scandinava indicava il tredicesimo semi-dio, Loki, il più malvagio e subdolo di tutti ed inoltre nel Nuovo Testamento si narra che nell’Ultima Cena di Cristo vi erano 13 persone, dunque un numero sfortunatissimo, proprio perché legato a questo evento (infatti si dice che 13 commensali a tavola portino sfiga). Per quanto riguarda il venerdì, nel mondo cristiano è legato al giorno in cui morì Gesù, mentre i musulmani lo considerano nefasto perché Adamo ed Eva mangiarono la mela proibita proprio di venerdì. La superstizione legata al venerdì 13 si è poi diffusa in tutto il mondo, soprattutto in quello anglosassone, basti pensare ai numerosi film sul fatidico “Venerdì 13” e anche in quello asiatico, addirittura a Shanghai, nei pannelli comandi delle ascensori il tasto 13 è assente.
Ma c’è un modo per tutelarsi dagli effetti negativi di questo giorno? A parte i corni, i ferri di cavallo, le corone d’aglio e altri rimedi nostrani, secondo il ricercatore britannico, Richard Wiseman, professore di psicologia alla University of Hertfordshire, il fattore che influenza la credenza nella sfortuna è l’ansia e l’insicurezza. Egli sostiene che chi crede nella sfortuna sia una persona introversa e schiva e l’ansia costituisce un suo handicap nel risolvere le situazioni. Wiseman è convinto che il credersi sfigati porti le persone ad isolarsi e a non cogliere episodi anche piacevoli che possono capitare, sono convinti che la iella li perseguiti, ma in realtà se ci si convince che realmente qualcosa di negativo possa accadere a livello inconscio si agisce in modo da farla avvenire davvero. Come affermò Umberto Eco “la superstizione porta male”, ed è vero magari anche questa giornata scivolerà via come tutte le altre 365 del calendario. Non a caso esiste una vera e propria patologia, la triscaidecafobia (dal greco τρεισκαίδεκα treiskaídeka, “tredici” e φόβος phóbos, “paura”), il terrore ingiustificato del numero 13, legata alla cultura popolare e alla superstizione.
In verità il venerdì 13 è giorno funesto soprattutto nei paesi anglosassoni, in Italia il giorno sinonimo di disgrazia è il venerdì 17 (di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo), a Napoli, ad esempio, il 13 è un numero fortunato poiché legato ai 13 miracoli quotidiani che Sant’Antonio da Padova sarebbe solito fare secondo una tradizione popolare.
Stando alle teorie di Wiseman, non c’è da preoccuparsi, oggi possiamo uscire tutti di casa… magari con qualche amuleto in tasca, non si può mai sapere!