La figura della madre, vista come origine della vita di ogni essere, è sempre stata il fulcro di ogni cultura e di ogni religione: il parto e la maternità hanno sempre implicato, e lo fanno anche oggi, concetti molto più profondi della mera prosecuzione della specie. Le primordiali comunità greche, prima dell’avvento dei miti e delle divinità dell’Olimpo, veneravano una sola dea, la Potnia (Grande Madre). Era raffigurata come una figura femminile abbondante nelle forme proprio per rappresentare la fertilità e la vita.
Con l’avvento del politeismo la Madre fu rappresentata dalla Titana Rea, madre di Zeus, Poseidone e Ade, e sposa di Crono. Gli Elleni dedicavano un giorno all’anno alla celebrazione di Rea e possiamo definire quest’evento come la prima “Festa della Mamma” della storia. Gli antichi romani, invece, intitolavano una settimana intera la divinità Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri. A testimonianza di questo culto rimane la tradizione della Festa della Candelora a Montevergine, sentita e praticata ancora oggi.
Nei tempi moderni, il primo paese a introdurre di nuovo una festività dedicata alla mamma fu l’Inghilterra della rivoluzione industriale. In quel tempo di crescita tecnologica ed impoverimento sociale, bambini e ragazzini lavoravano in fabbriche lontani da casa o servivano i ricchi del tempo. Il “Mothering Sunday” (la Domenica della Madre), che cadeva la quarta domenica di quaresima, permetteva ai figli che vivevano lontano di tornare dalle proprie madri portando loro fiori e regali. La festa è sopravvissuta fino ad oggi cambiando il nome in “Mother’s Day”.
Il tema sociale si ripresenta anche nell’istituzione del “Mother’s Day” degli Stati Uniti. Subito dopo la Guerra Civile Americana si sentiva il bisogno di ricordare l’importanza della vita, della famiglia e dell’amore per mondare tutte le vittime giovanissime che il conflitto si era lasciato alle spalle. Così, dopo la pressione di numerose associazioni e volontari, nel 1914 l’allora presidente Woodrow Wilson, con una delibera del Congresso, istituì il “Mother’s Day”. Non venne stabilita una data fissa sul calendario ma, per convenzione, si decise di celebrare tutte le mamme americane la seconda domenica di Maggio.
In Italia, la “Festa della Mamma”, ha sia un’origine pubblicitaria, che una religiosa. La prima fu promossa nel 1956 da Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera, in collaborazione con Giacomo Pallanca, presidente dell’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia, che prese l’iniziativa di celebrare la festa della mamma a Bordighera, la seconda domenica di Maggio. La seconda, invece, un anno dopo, da don Otello Migliosi, parroco di Tordibetto di Assisi. L’idea di Don Migliosi fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano anzitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro e di dialogo tra le varie culture.
L’ufficializzazione della festività avvenne nel 1958 con un disegno di legge proposto al Senato dallo stesso Zaccari. L’iniziativa suscitò un dibattito in Senato, che si prolungò anche nell’anno successivo dal momento che alcuni senatori ritenevano “inopportuno che sentimenti così intimi siano oggetto di norma di legge” e temevano che la celebrazione della festa potesse risolversi “in una fiera di vanità”.