Dieta Mediterranea: un patrimonio per l’Umanità


 

Dieta-mediterranea

Si sente spesso parlare di dieta mediterranea, di cosa si tratta precisamente? Come suggerisce il nome, è un modello di nutrizione sviluppato e seguito in diversi paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna, Marocco (più recentemente anche il Portogallo, l’isola di Cipro e la Croazia), basato su alimenti che vengono prodotti solo in queste zone per ragioni climatiche.

Alla dieta mediterranea viene associato inevitabilmente il nome dello statunitense Ancel Keysbiologo, fisiologo e nutrizionista presso l’Università del Minnesota, che fu il primo a divulgare tale modello di nutrizione, dimostrandone scientificamente i benefici. Negli anni ’50 partecipò ad un convengo sull’alimentazione, a Roma, grazie al quale si rese conto che in Campania e nell’isola di Creta la percentuale di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali era esigua. Le principali malattie che previene tale dieta sono non a caso: malattie cardiache, tumori, demenza e malattie cognitive.

I principali alimenti della dieta mediterranea sono: cereali, legumi, carne, pesce, frutta e verdura, a cui si aggiunge il consumo sporadico di patate, più o meno una volta a settimana, poiché sono dolci e di latticini ed uova, due volte a settimana. Di fondamentale importanza è l’olio d’oliva che controbilancia la presenza di grassi animali. Anche il vino ha i suoi benefici e la sua incidenza: se usato moderatamente, può aiutare la circolazione cardiaca. Com’è risaputo, a tale dieta va associato il consumo di almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno ed una costante attività fisica, di almeno un’ora al giorno.

La dieta mediterranea è divenuta un vero e proprio patrimonio culturale: nel 2010 è entrata a far parte del patrimonio UNESCO, come “patrimonio orale ed immateriale dell’Umanità”. Inoltre, in Campania, esiste un museo interamente dedicato alla Dieta Mediterranea, a Pioppi, provincia di Salerno, dedicato ad Ancel Keys.


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