La Terra dei Fuochi, come oramai noto, è costituita da territori che si trovano tra le province di Napoli e Caserta ed è caratterizzate dalla presenza di rifiuti pericolosi e altamente inquinante per l’ambiente. Questo fenomeno esiste da molto tempo ma soltanto negli ultimi anni è peggiorato venendo drammaticamente alla luce, causando l’esponenziale crescita di tumori anche tra i più giovani.
Il peggioramento si è avuto in particolar modo dal 2007 al 2008, anni in cui la crisi dei rifiuti in Campania ha raggiunto il suo picco con cumuli di spazzatura mai ritirati e la creazione di vere e proprie discariche a cielo aperto. Già normalmente una situazione del genere arreca danno alla salute respiratoria di chi abita in tali luoghi, ma a rendere la situazione ancora più pericolosa, la presenza di sversamenti in zone di campagna, quindi coltivabili.
Seppur i luoghi altamente contaminati si racchiudono in un fazzoletto di terra la cui estensione sembra essersi rivelata in realtà meno vasta del previsto, un simile fenomeno continua ad arrecare problemi alla salute visto l’eventuale produzione lavorativa di cibi che danno prestigio alla nostra terra.
Dai report pubblicati è emerso che i soggetti più colpiti sono state le donne, con molti casi di tumori al seno o alla tiroide, e i bambini. Si sa che la tutela della salute passa proprio attraverso l’alimentazione e l’ingestione di cibi salutari, in primis frutta e verdura, eppure ormai sempre più persone hanno paura di acquistare questi alimenti vista la dilagante fobia da contaminazione, prediligendo così cibo industriale e proveniente da case di produzione straniera.
In tal modo la salute è comunque compromessa a causa dell’utilizzo di cibi industriali ad alti contenuti gassi, coloranti e prodotti artificiali che, oltretutto, favoriscono l’importazione di prodotti esteri indebolendo il patrimonio alimentare e culturale che la nostra terra si porta dietro da sempre, compromettendo un’importante risorsa di rinascita economica. Inutile ribadire che un ulteriore danno è dato dall’inquinamento ambientale perché si sa che l’incendio dei rifiuti, ad opera della camorra, sparge nell’aria una sostanza altamente tossica e cancerogena: la diossina, che inquina anche i cibi che vengono coltivati e prodotti in quel determinato territorio.