Stregati della storia. L’Antro della Sibilla: un luogo magico
Lug 12, 2014 - Giacomo Vizzino
L'antro della Sibilla
Considerato come uno dei luoghi più affascinanti e intrisi di mistero: l’Antro della Sibilla cumana dà proprio questa sensazione al visitatore che si accinge ad entrare nello stretto cunicolo. Non si riesce a cogliere la fine del percorso e forse per questo motivo si avverte una sorta di sacralità di fronte a questa struttura misteriosa. Ma cosa era realmente questo cunicolo? La sede della Sibilla oppure una strutture difensiva? Molti se lo chiedono, ma una risposta precisa non la conosce nessuno. Scoperta nel 1932, la lunga galleria rettilinea a sezione trapezoidale con un andamento nord – sud, fu interpretata dai primi scavatori come il luogo in cui la Sibilla, la profetessa del dio Apollo, riceveva i suoi fedeli e vaticinava in nome del dio.
Ma chi era la Sibilla? La leggenda narra che la Sibilla era una giovane donna. Il dio innamorato di lei le offrì qualsiasi cosa purché ella diventasse la sua sacerdotessa, ed essa gli chiese l’immortalità ma si dimenticò di chiedere la giovinezza. Invecchiò quindi sempre più, il suo corpo diventò piccolo e consumato come quello di una cicala. Decisero così di metterla in una gabbietta nel tempio di Apollo, finché il corpo non scomparve e rimase solo la voce. Nell’Eneide, Virgilio parla di una caverna a Cuma, nei pressi del Lago d’Averno, conosciuta come “L’Antro della Sibilla“, dove la Sibilla appunto trascriveva i suoi vaticini su foglie di palma le quali mischiate dai venti provenienti dalle 100 aperture dell’antro erano resi “sibillini”. Questa è la prima interpretazione più fantasiosa della struttura cumana.
Altri studiosi invece parlano della “caverna” come un corridoio tagliato nel tufo alla base dell’acropoli e illuminata ad ovest da bracci laterali regolarmente distanziati che corre per circa 100 m parallela al sottostante porto insabbiato. La sua posizione, a difesa dell’ingresso dell’Acropoli ha fatto perciò supporre che si trattasse di un’opera di carattere difensivo costruita tra la fine del IV ed il III sec. a.C. epoca alla quale risale un ampliamento e rafforzamento della cinta muraria dell’acropoli di Cuma.
In età romana il piano pavimentale venne abbassato fino all’attuale quota e la galleria fu trasformata in un criptoportico di servizio collegato alla terrazza esterna dell’Acropoli. All’età paleocristiana risalgono alcune tombe a cassa in muratura, collocate sul fondo delle cisterne della zona centrale e l’ambiente con arcosolio e banchine di fronte all’uscita laterale. In età post-classica alcuni bracci laterali vennero utilizzati come cava.
Alla luce delle due ipotesi presentate circa la struttura trapezoidale… come interpretarla?
Parco archeologico di Cuma: Via Monte di Cuma 3, località Cuma – Bacoli
Orario: Tutti i giorni dalle 9.00 fino ad un’ora prima del tramonto
Info e prenotazioni: tel. 848800288 – dall’estero e dai cellulari tel. 06 39967050
Attualmente l’Antro della Sibilla è interdetto alla visita per verifiche tecniche. Si fa tuttavia presente che il monumento è visitabile dall’esterno sui lati nord e ovest.
Tel. 081 8040430 – fax 081 8040430
ssba-na@beniculturali.it
Campania Artecard – Antro della Sibilla
Beni Culturali