Archeologia Vesuvio

Lusso e storia. Villa San Marco a Stabiae

Denominata così per la presenza in quell’area di una cappella – risalente al XVIII secolo –  intitolata a San Marco, questa villa venne scoperta tra il 1749 e il 1754, in piena età borbonica. Successivamente venne rinterrata, per essere poi riscoperta negli anni ’50 del secolo scorso, grazie dell’intervento del preside Libero D’Orsi e di uno scavo sistematico del plesso da lui promosso ed organizzato. Le piante borboniche redatte dall’ingegnere svizzero Carl Weber, che ebbe modo di indagare il sito nella seconda metà del ‘700, ci mostrano un elaborato complesso che si estende per circa 11.000 mq, di cui solo 6.000 attualmente messi in luce. Con tali dimensioni, può essere inserita tra le più grandi ville d’otium della Campania.

Pianta di una porzione dell’Antica Stabia, città sotterranea sita tra Gragnano e Castellammare al Barano o Ripa, che principia alla Chiesa diruta di San Marco. Portici, 24 dicembre 1759

Vista la vicinanza all’antico centro cittadino, Villa San Marco può essere considerato un complesso urbano di tipo residenziale, nel quale spiccano un quartiere termale, un atrio con zona rustica e ambienti destinati alla servitù, cucine, cubicula panoramici sul golfo, dietae finemente affrescate e un peristilio porticato con giardino, ninfeo e vasca lunga ben 36 metri e larga 7. E’ da questa villa che provengono numerosi e famosi mosaici ed affreschi, staccati durante gli scavi borbonici, e attualmente conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Non sappiamo a chi potesse appartenere un così lussuoso possedimento. Sulla base di alcuni bolli rinvenuti durante le campagne di scavo, si è ipotizzato che il proprietario di Villa San Marco fosse un liberto di nome Narcissus. Altra ipotesi farebbe, invece, appartenere la villa alla famiglia dei Virtii.

Le strutture edilizie fanno risalire la loro costruzione ad un periodo compreso tra l’età augustea e l’età claudio – neroniana, mentre dal punto di vista strutturale può essere suddiviso in cinque nuclei:
– quartiere dell’atrio con larario e annessa la zona rustica, composta da ambienti di servizio, magazzini e le cucine;
– quartiere termale di notevoli dimensioni, composto da apodyterium (spazio adibito a spogliatoio), palestra, tiepidarium, frigidarium e calidarium con sistema di riscaldamento detto “a samovar”;
– area del peristilio porticato e ambienti circostanti decorati in IV Stile;
– area del loggiato superiore, costituito da un secondo peristilio, delimitato da particolari colonne tortili, in parte crollate a seguito del terremoto del 1980;
– quartiere d’ingresso, parzialmente interrato.

Villa San Marco, colonnato

Al momento dell’eruzione del Vesuvio del 79 d. C., la villa era in fase di ristrutturazione a causa dei danni subiti durante il terremoto del 62.

Gli Scavi Archeologici di Villa San Marco si trovano a Castellammare di Stabia in via Passeggiata Archeologica 11.

 

Fonte: Stabiae. Guida Archeologica alle Ville di Giovanna Bonifacio e Anna Maria Sodo, 2001.