La Statua equestre di Domiziano-Nerva, equus domitiani, è un monumento onorario facente parte del Sacello degli Augustali che era un edificio dell’epoca romana designato ai riti di culto degli imperatori e si trova a Miseno.
All’interno di questo grande edificio sono state rinvenute statue di divinità ed imperatori, tra cui appunto la statua equestre di Domiziano-Nerva ed ora sono tutte conservate ed esposte al Museo Archeologico dei Campi Flegrei di Baia.
La statua equestre di Domiziano-Nerva, malgrado sia stata ritrovata in numerosi frammenti, rappresenta sicuramente una delle statue più avvincenti ed incantevoli presenti al Sacello. Nel tempio scoperto solo nel 1968 si ritrovano le immagini degli imperatori della dinastia flavia e oltre alla statua equestre sono state rinvenute anche le statue in marmo di Vespasiano e Tito.
La statua equestre era un monumento onorario eretto nel 91 d.C. per celebrare le vittorie conseguite dall’imperatore Domiziano contro i Germani. La scultura di bronzo, con intarsi d’argento e di rame, raffigura Domiziano in sella ad un cavallo, in posizione rampante, che tiene in modo vigoroso le redini verso sinistra. Il cavaliere indossa una corazza con decorazioni a rilievo e il braccio destro è sollevato ad impugnare l’asta.
Di rilevante importanza sono le raffigurazioni presenti sulla corazza infatti su di essa, al centro del torace, è rappresentata una Medusa dall’aspetto fiero e mite. Nell’identità della Medusa era celato l’aspetto della dea Minerva infatti durante il regno di Domiziano più volte erano sottolineate e decantate le virtù guerriere della divinità, tanto apprezzate dall’imperatore. Sullo spallaccio, pezzo dell’armatura destinato a proteggere la spalla del guerriero, era raffigurato un Eracle fanciullo che strozza i serpenti e sta a rappresentare la Virtus dell’imperatore predestinato ad onori e gloria.
L’imponenza della statua equestre è grande e seppur diviso in frammenti emana lo slancio della battaglia infatti la posizione del cavaliere e del cavallo fanno pensare che originariamente sotto allo zoccolo equino ci fosse un barbaro vinto e morente ai suoi piedi. La scultura bronzea oltre al fatto che è bella e maestosa è anche l’unica statua finora pervenutaci che raffiguri un imperatore su un cavallo al galoppo e non in una posizione statica.
Infatti anteriormente a questa statua tutte le statue equestri raffiguravano il cavallo con tutte e quattro le zampe ben piantate in terra mentre la statua equestre di Domiziano – Nerva rappresenta il cavallo al galoppo proprio come la statua equestre di Marco Aurelio eretta successivamente, nel 176 d.C. La statua di Marco Aurelio è una scultura bronzea collocato nella piazza del Campidoglio a Roma che rappresenta l’imperatore a cavallo e anche esso come la statua di Domiziano ha il braccio destro protratto verso l’alto. Per questa serie di particolari similitudini si è pensato che il complesso equestre di Miseno possa aver influenzato lo sconosciuto autore nella realizzazione della statua equestre di Marco Aurelio.
La testa della statua di Miseno riporta una lunga e precisa sutura lungo il contorno del viso. Il viso, infatti, riporta i tratti spigolosi e aquilini dell’imperatore Nerva mentre il resto della capigliatura denota i problemi di calvizie di cui soffriva Domiziano. Anche l’espressione dell’imperatore appariva stranamente immobile rispetto alla posizione dinamica dell’intero complesso.
Si è appurato che la statua era stata in origine eseguita per Domiziano ma alla sua morte il senato si vendicò della crudeltà dell’imperatore appartenente alla dinastia dei flavi e ne decretò la damnatio memoriae. Pertanto al volto di Domiziano, si fece sostituire solo la parte anteriore del viso con un nuovo ritratto: il volto del nuovo imperatore Nerva. Malgrado l’imperatore Nerva regnò per pochissimi anni molte sono state le statue rinvenute con la sua immagine e ciò è avvenuto perché egli fece rapidamente cambiare la testa alle statue di Domiziano sostituendola con la sua.
La damnatio memoriae letteralmente sta per condanna alla memoria e nel diritto romano consisteva nel cancellare ogni traccia possibile di una data persona, distruggere ogni possibile ricordo, in modo da non lasciare nessuna prova ai posteri e proteggere l’integrità della città di Roma. In età imperiale la damnatio memoriae giunse a colpire, anche dopo la morte, la memoria degli imperatori spodestati o uccisi. Tale vergognosa condanna presupponeva la cancellazione del nome dell’imperatore dalle iscrizioni di tutti i monumenti pubblici, demolire le statue, monumenti onorari ed eventuali simboli raffigurati sulle monete. Molti furono gli imperatori che subirono la damnatio memoriae e vennero rinnegati e tra i più noti si ricordano Caligola, Nerone, Massimiano e anche lo stesso Domiziano.
La statua equestre di Domiziano-Nerva, dopo il restauro sovvenzionato da Mobil Oil e dalla fondazione Napoli 99, è ora custodita ed esposta nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
Sitografia:
www.scudit.net
cir.campania.beniculturali.it
Museo Archeologico dei Campi Flegrei
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Feriali e festivi dalle ore 9.00 alle 14.30 (ultimo ingresso alle 13.00)
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Tel-Fax: 081/52333797
Biglietteria: Intero: € 4.00
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