Video: la Basilica di San Giovanni Maggiore restituita a Napoli
Ott 27, 2015 - Laura Lioce
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Le memorie del passato di Napoli rivivono nella Basilica di San Giovanni Maggiore. Il volto antico della città è sicuramente uno dei più affascinanti che si possa ricostruire.
Dopo l’editto di Milano (opera di Costantino, nel 313, e che era stato preceduto dall’editto di Galerio del 311) e soprattutto quello di Tessalonica (emanato da Teodosio nel 380), non solo il Cristianesimo fu consentito, ma divenne la religione ufficiale dell’ impero. Fu, il IV secolo, quello delle Chiese. Abbandonate le antiche domus ecclesiae (case private adibite a centri di culto per i fedeli), il silenzio a cui i cristiani erano stati condannati fino ad allora fu spezzato: cominciò la costruzione di spazi ampi e splendidamente decorati, atti a celebrare la grandezza della nuova religione. Ma ovunque ci si voltasse, maestosi templi fiorivano tra le abitazioni, e molte divinità pagane mantenevano ancora un proprio posto nella vita cittadina. Molti di questi spazi preesistenti furono riconvertiti al culto cristiano. Accadde così per la Basilica di San Giovanni Maggiore.
L’edificio preesistente era con molta probabilità dedicato ad Antinoo, il giovane greco amato dall’ imperatore Adriano. Morto in circostanze misteriose, dopo la sua dipartita Adriano decise di divinizzarlo. Su questo luogo, Costantino volle fondare la Basilica di San Giovanni Maggiore.
Lo fece per amore della figlia Costanza, scampata ad un naufragio al largo di Trapani. Fu così che nel 324 cominciò la costruzione della Basilica di San Giovanni Maggiore.
Già nel VI secolo si registrano tali e tanti cambiamenti da inserire la Basilica di San Giovanni Maggiore tra le quattro maggiori Chiese di Napoli. Un esempio dello splendido volto che la Basilica doveva avere all’epoca è dato dall’abside paleocristiano, semicircolare, che è stato inglobato e preservato dalle successive trasformazioni del luogo.
Stando all’epoca della sua creazione, la Basilica di San Giovanni Maggiore doveva essere ricca di mosaici, affreschi e cupole, secondo il gusto bizantineggiante dell’ epoca. Ma con i rimaneggiamenti normanni prima ed angioini poi nulla dovette resistere di tutto ciò. Furono allargate le navate ed anche il transetto fu ampiamente modificato.
Passava il tempo, scorrevano i secoli, e la Basilica di San Giovanni Maggiore restava lì, muta sotto il cielo di Napoli. Nulla sembrava poterla abbattere. Nemmeno il terremoto del 1635, che invece regalò al luogo un nuovo sguardo. Autore dei cospicui restauri fu Dioniso Lazzari.
Ma i lavori non erano finiti. La basilica fu arricchita di elementi barocchi che furono più e più volte cancellati assieme ai resti dell’ antica basilica di IV secolo.
Altri terremoti e crolli portarono a rimaneggiamenti della struttura: la Basilica di San Giovanni Maggiore acquisì questa volta un nuovo sguardo dall’ eleganza neoclassica e ancora resistette.
Si propose, addirittura, di abbatterla. In città servivano nuovi parcheggi. Ma questa soluzione non era contemplata, la basilica non avrebbe lasciato il suo posto. Fino all’ ultimo, rovinoso terremoto del 1870 ed al cedimento della volta, un secolo dopo.
La Basilica di San Giovanni Maggiore fu chiusa: sembrava ormai storia vecchia, pareva che mai sarebbe tornata ai suoi fedeli. Muta per più di quarant’anni, subì spogli ripetuti senza potersi rialzare. Ma continuavano, intanto, i restauri. E restituivano la voce, piano piano, al luogo.
Emergevano le tonde vocali, le spigolose consonanti, nei ritrovamenti dell’ abside e dei suoi mille tesori.
Reliquie ed ex voto risalenti ai tempi di Costantino mantenevano vivo il cuore della basilica.
Nel 2012 i lavori di restauro sono terminati e La Basilica di San Giovanni Maggiore è stata restituita alla sua comunità. Ancora più bella, ancora più forte. Ed avendo ritrovato la sua voce, essa non è più “solo” una Chiesa. E’ divenuto un luogo di aggregazione, di cultura, dedicato a chi vuole condividere, a chi sa ascoltare. A testimonianza che l’anima, anche quella dei luoghi, non muore mai.
Orari di apertura: Lun – ven: 10.00 – 17.00 Sabato: 10.00 – 18.00 Domenica: 10.00 – 13.00
Questo articolo fa parte della rubrica sulle Chiese di Napoli .”Napoli, la città delle 500 cupole”.
Come arrivare alla Chiesa di San Giovanni Maggiore
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