Tra i principali esponenti del tardo Barocco napoletano, Domenico Antonio Vaccaro (nascita 3 giugno 1678) è stato un pittore, scultore e architetto tra i più influenti della Napoli a cavallo tra il ‘600 e il ‘700.
Formatosi presso la bottega di Francesco Solimena e del padre Lorenzo Vaccaro, è alla morte di quest’ultimo (ucciso da due sicari nel 1705 e seppelito nella chiesa di Santa Croce di Torre del Greco) che comincia a manifestare le sue grandi doti artistiche: egli, infatti, completa i marmi decorativi della Basilica napoletana di San Giorgio Maggiore. Non solo, perché operando una fusione tra la pittura di Solimena e quella di Giordano, dà sfoggio della sua bravura nei cicli decorativi della volta di Santa Maria di Montevergine.
E’ però nella Basilica di San Paolo Maggiore, anche questa a Napoli, che realizzò una delle sue sculture più celebri, l’Angelo custode. Inoltre, tra il 1718 e il 1725 progettò e costruì la chiesa di Santa Maria della Concezione a Montecalvario, considerata dalla critica la sua opera migliore.
Tra le altre sue opere più degne di nota non si possono non citare la chiesa di S. Michele Arcangelo (1730), il progetto di restauro del vecchio chiostro angioino delle Clarisse nel Complesso Monumentale di Santa Chiara (1739-42), con l’uso decorativo delle maioliche realizzate dai maestri “riggiolari” Giuseppe e Donato Massa.
Infine, va ricordato che, da buon napoletano qual era, fu notevole esecutore di figure da presepio. Morì a Napoli il 13 giugno 1745.