Il mondo è pieno di gente pigra, ma, del resto, a nessuno piace affaticarsi troppo, salvo in casi di fanatismo e spirito di sacrificio. Insomma, tutti noi vorremmo sempre trovare il “cocco ammunnato e bbuono”, senza dover fare nient’altro che goderci il frutto del lavoro altrui. Il detto napoletano “vulé ‘o cocco ammunnato e bbuono”, infatti, implica questa predisposizione al parassitismo o, se vogliamo, una certa abitudine ad ottenere tutto senza sforzi.
A Napoli viene usato, come spesso capita con detti e proverbi, nei casi più disparati: lo dice ogni possibile vecchietto al parco mentre maledice i giovani d’oggi, che, a differenza sua, vivono mantenuti dai genitori fino ai trent’anni; lo dice un qualunque lavoratore quando si trova a dover fare anche le mansioni dei suoi colleghi a causa del loro lassismo; lo dice uno studente che per anni ha sudato un titolo di studi nel vedere un qualunque “figlio di” superare i concorsi grazie alla raccomandazione del paparino.
Dallo sfottò, alla denuncia sociale “vulé ‘o cocco ammunnato e bbuono” è una definizione universale, ma cosa significa realmente? Soprattutto in questi tempi di spiagge, caldo e mare, il pensiero va subito al carrettino fresco che vende il cocco: tagliato, fresco e buono. Tuttavia, non è del frutto tropicale che si parla, in questo caso. Del resto, a ogni bambino viene dato il “cocco fresco” che il campagnolo ha appena raccolto. Forse perchè richiama il verso della gallina, forse perchè è facile da pronunciare, l’uovo, a Napoli, viene spacciato ai più piccoli come “cocco”.
Per quanto riguarda “ammunnato”, invece, è una trasformazione dell’italiano “mondato”, pulito, quindi, in questo caso, sgusciato. “Bbuono”, infine, è posto come rafforzativo tipico della lingua napoletana (cuotto e bbuono, muorto e bbuono) e serve solo a dare maggiore enfasi all’aggettivo. Insomma, “vulé ‘o cocco ammunnato e bbuono” si traduce in: “Così come succede con i bambini, vuole l’ovetto già sgusciato”. In questo caso, ovviamente, si parla di uovo sodo, visto che sgusciarlo è un lavoro noioso e, spesso, snervante, mentre, già “ammunnato” va solo addentato senza altri sforzi.