I contatti tra arabi e napoletani rimandano a un periodo storico molto lontano, il IX secolo d.C., durante la campagna di conquista araba in Sicilia. I napoletani chiedono aiuto agli arabi affinché si liberassero dalla presenza dei longobardi, in cambio gli arabi ricevono l’aiuto dei primi per conquistare Messina (842).
Quando gli arabi giungono in soccorso dei napoletani ne approfittano per conquistare e razziare diversi territori posti nell’area centro – meridionale dell’Italia. I territori conquistati sono influenzati dalla cultura araba, che fungono da basi per diffonderla nel resto della penisola.
Dopo che gli arabi perdono quasi tutti i territori conquistati a scapito dei normanni, la loro cultura viene preservata prima con la monarchia normanna, poi quella sveva. Oggi, portiamo ancora gli strascichi della suindicata cultura, tra le tante cose rientrano alcuni lemmi italiani e napoletani che derivano dall’arabo.
Bazzariota (bazaar): venditore ambulante di merci al minuto.
Bardascia (bardaǧ): indica una prigioniera.
Ccaffè (qahwa): bevanda eccitante.
Paposcia (babusc): pantofola vecchia.
Dragumanno (targiumān): procacciatore di affari.
Gabèlla (qabāla): imposta/tassa.
Carcioffola (kharshūf): noto ortaggio dal caratteristico sapore dolce – amaro.
Cuttone (quṭun): fibra tessile ricavata dai peli che rivestono i semi della pianta omonima, da cui si ottengono filati e tessuti.
Caraffa (garrāfa) : un tipico recipiente panciuto di vetro.
Guallera (hadara): rigonfiamento delle parti intime maschili indotto da noia.
Scialle (shāl): indumento femminile di lana.
Tamarro (tammār): indica una persona, per lo più di periferia, dai modi e dagli aspetti rozzi, volgari e villani.
Tummeno (thumn): antica unità di misura.
Mammone (maimūn): mostro terrificante
Mammalucco (mamlūk): una persona priva di gestualità, cioè non si avverte la sua presenza poiché poco attiva nei rapporti umani.
Bibliografia:
– A. de Sario, L’influenza della lingua araba in Italia: analisi etimologica di alcuni prestiti commerciali e scientifici, 2017;
– M.Perillo, 101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere, Roma, New Compton, 2017;
– L.Rinaldi, Le parole italiane derivate dall’arabo, Detken e Rocholl, Napoli, 1906;
Sitografia:
– http://www.treccani.it/vocabolario/carciofo/
– http://www.treccani.it/vocabolario/tamarro/
– http://www.treccani.it/vocabolario/tomolo/
– http://www.treccani.it/vocabolario/mammone3/
– http://www.treccani.it/vocabolario/cotone/
– https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=bardassa
– http://www.treccani.it/vocabolario/dragomanno/
– http://www.treccani.it/vocabolario/caraffa/
– http://www.treccani.it/vocabolario/caffe/
– http://www.treccani.it/vocabolario/mammalucco/
– http://www.treccani.it/vocabolario/scialle/
– http://www.treccani.it/vocabolario/babbuccia/
– http://www.treccani.it/vocabolario/gabella/
– http://www.treccani.it/vocabolario/tamarro/