Per conoscere le radici della nostra lingua, dei proverbi e della storia di Napoli e trasmetterla alle future generazioni è importante sapere da dove derivano alcuni detti e modi di vivere la quotidianità in antico.
“Sie nu pesce pigliato c”a botta” è un’espressione che si usa ancora oggi nel gergo dialettale. Ma da dove ha origine? Alcuni pescatori, per catturare i pesci più velocemente, effettuavano la cosiddetta “botta“ con un materiale semipermeabile che conteneva una sostanza a base di magnesio che a contatto con l’acqua esplodeva.
Il pesce “c”a botta” era pescato però di frodo, infatti, oggi questa pratica è illegale poiché quando i pescatori buttavano a mare questa sostanza i pesci morivano per effetto dell’esplosione della spina dorsale, ma dopo rimanevano deturpati e storti.
Con l’espressione “Sie nu pesce pigliato c”a botta” si vuole indicare una persona senza “spina dorsale”, moscia, simile al “pesce a broro“, pesce bollito sinonimo di mollezza. A differenza invece del “pesce ‘e cannuccia“, che si riferisce ad una persona stupida, ingenua, poiché il pesciolino viene pescato con un metodo estremamente facile.
Questo articolo fa parte della rubrica sui proverbi e detti napoletani.