Storia

Il Regno di Sicilia, nascita e morte di uno degli Stati più potenti d’Europa

Il Regno di Sicilia fu uno Stato sovrano esistito dal 1130 al 1816. Dopo il 1816 esso continuò a vivere, nella fusione col Regno di Napoli, in un’unica realtà politica, quel Regno delle Due Sicilie voluto da Ferdinando I di Borbone. Il 27 settembre 1130, con la bolla emanata da papa Anacleto II, vennero unificati il ducato di Puglia, il principato di Salerno e la contea di Calabria e Sicilia.

Ruggero II d’Altavilla ottenne il titolo di re di questa nuova compagine politica che venne, per l’appunto, chiamata Regno di Sicilia. La sua sovranità su questi territori venne assicurata dall’efficiente Parlamento di Palermo, considerato dagli storici uno dei più antichi del mondo.

In origine, quindi, il regno insisteva su tutta la Sicilia e su gran parte del Mezzogiorno continentale. Il Regno di Sicilia nacque ufficialmente la notte di Natale del 1130 con l’incoronazione di Ruggero II, figlio del Gran Conte Ruggiero che aveva preso il controllo della Sicilia ai danni degli Arabi.

L’alleanza tra Ruggiero II ed Anacleto II era molto stabile poiché all’interno della chiesa di Roma era in corso un vero e proprio scisma generato dalla presenza di due papi: il sopracitato Anacleto II ed Innocenzo II che, sentendosi il legittimo pontefice, scomunicò e rese nulli tutti gli atti del suo avversario, il quale poteva contare solo sull’appoggio dei Romani e dei Normanni.

Ruggero di Sicilia incoronato da Cristo. Mosaico, Chiesa della Martorana, Palermo

La questione si sarebbe risolta solo con lo scontro armato tra l’imperatore Lotario e Rugiero II. I Normanni persero progressivamente quasi tutti i territori continentali. Nel 1139 il Concilio Lateranense confermò l’illegittimità di Anacleto II ed invalidò i suoi atti, il regno siciliano rischiava così di non essere riconosciuto, ma la superiore capacità militare di Ruggero ribaltò la situazione in quanto prese in ostaggio Innocenzo II a Montecassino. Il papa consapevole dell’impossibilità di reggere il confronto, fu costretto a confermargli il titolo regio.

Ruggero II fece del Regno di Sicilia uno degli stati più potenti d’Europa e lo dotò di una forte base legislativa con le Assise di Ariano Irpino sulle quali si basava la nuova costituzione. Proficua fu anche l’espansione territoriale, con l’annessione di Napoli e di diversi territori nord africani. I Normanni furono capaci di trarre il meglio dallo stratificato sostrato di culture e tradizioni che caratterizzavano la Sicilia. Sotto il regno di Ruggero II convissero in prosperità elementi greci, arabi e normanni. Le grandi testimonianze artistiche sono la prova tangibile di tale situazione.

Il Regno di Sicilia fu teatro di tanti eventi, il suo trono ambito delle più importanti dinastie reali, dopo l’unione col Regno di Napoli, nel 1816, la sua vita continuò per altri 45 anni. Nel 1861 con la caduta del Regno delle Due Sicilie si esaurì anche la sua traiettoria. Da regno autonomo e vitale fu ridotto a semplice provincia alle dipendenze del potere della lontana Torino.