19 maggio 1872. Il miracolo di San Giorgio Martire durante l’eruzione del Vesuvio


Secondo la leggenda popolare, durante l’eruzione vulcanica del 1872, i fiumi di lava, che iniziarono ad inondare il versante occidentale del Vesuvio, per miracolo si arrestarono proprio nel punto in cui attualmente sorge una roccia commemorativa, nella zona in cui si incrociano i comuni di San Giorgio a Cremano, Ercolano e San Sebastiano al Vesuvio.

Proprio come si legge dalla lastra in pietra del monumento, secondo la tradizione cittadina quella data si lega al compimento di un miracolo divino: fu San Giorgio Martire a salvare la città dall’eruzione, fermando il corso della lava e salvando, così, l’intera popolazione.

A San Giorgio a Cremano, ancora oggi, si dedica al Santo patrono una giornata celebrativa, in ricordo di quanto accaduto nel lontano maggio 1872, Ogni anno, infatti, il 19 maggio (giorno in cui accadde il miracolo stando alla leggenda) si celebra la cosiddetta “festa della lava”.

In passato la festa terminava la quarta domenica di maggio, giorno in cui le statue di San Giorgio Martire e dell’Immacolata venivano portate proprio nel luogo in fu compiuto il miracolo dal Santo.

Oggi la festa viene celebrata nella chiesa principale di San Giorgio a Cremano, dove è custodita la statua del Santo protettore che, una volta terminata la celebrazione religiosa, viene fatta sfilare in tutta la città, accompagnata dalla statua dell’Immacolata e da una banda musicale.

Una fase storica che ha segnato profondamente il territorio vesuviano, lasciando una forte impronta nel cuore e nella memoria dei cittadini.


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