La Napoli ottocentesca tra le città italiane più popolose – La storia demografica europea tra XVI e XVII secolo fu caratterizzata da un continuo movimento oscillatorio che ha fatto sì che si alternassero fasi di grande crescita e fasi di repentino crollo a causa di tre principali fattori: guerre, carestie ed epidemie (in particolare pestilenze).
Sebbene nel Cinquecento e nel Seicento non vi furono pandemie paragonabili alla ben più disastrosa Peste Nera del 1347-51, provocarono molte vittime la peste del 1630-31 citata da Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi” e quella del 1656-57 che colpì particolarmente Napoli e Genova.
Non c’è di certo da stupirsi che due città così simili come Napoli e Genova siano state gli epicentri di tale pestilenza: entrambe città portuali, si tratta di luoghi “aperti”. L’apertura al commercio e agli scambi in generale, corrisponde necessariamente anche all’apertura verso le malattie.
A partire dall’inizio del Settecento, però, il trend demografico europeo iniziò a mantenersi costantemente positivo. Nonostante alcune altre epidemie di tifo e pestilenze, gli effetti di tali colpi alla salute pubblica furono limitati nel tempo e nello spazio e i cali demografici furono rapidamente recuperati.
Il carattere di novità assunto da un trend così positivo per la popolazione europea fa sì che tale crescita costante possa essere identificata come “rivoluzione demografica”. Ma quali furono le cause di una così florida crescita diffusa in tutta Europa? La conclusione degli storici riporta a una pluralità di concause.
La vicenda demografica italiana, intanto, ha delle caratteristiche particolari. Ad aumentare fu, soprattutto, la popolazione meridionale rurale più che urbana. La popolazione urbana aumentò per lo più in tre città: Napoli, Trieste e Torino, due capitali e una città portuale, quindi commerciale.
A proposito di ciò, mentre nella classifica delle città europee più popolose del 1700 troviamo ben quattro città italiane (Napoli, Venezia, Roma e Milano), esattamente un secolo dopo, solo Napoli riesce a mantenere il suo posto in classifica.
Nella classifica delle città europee più popolose del 1700, infatti, Napoli figura al terzo posto preceduta soltanto da Londra (città-perno della rivoluzione industriale) e Parigi (la grande capitale europea per eccellenza). Al settimo posto troviamo Venezia, all’ottavo Roma, al decimo Milano (se vogliamo considerare le prime dieci). Proseguendo, al dodicesimo posto figura Palermo e al sedicesimo Firenze.
Andando avanti di solo cinquant’anni e prendendo, dunque, in considerazione la classifica delle città più popolose d’Europa nel 1750, Napoli mantiene il suo terzo posto dietro Londra e Parigi ma le cose per le altre città italiane iniziano a cambiare. Roma scende alla nona posizione, Venezia alla decima, Milano alla dodicesima, Palermo alla tredicesima e Firenze alla ventesima. Compare in classifica, però, la città portuale di Genova al diciottesimo posto.
Giungendo finalmente alla classifica delle città più popolose d’Europa del 1800 si nota che Napoli continua imperterrita a mantenere il suo terzo posto (sempre preceduta da Londra e Parigi) e che è l’unica città italiana tra le prime dieci città europee più popolose.
Compaiono, dunque, Roma, Palermo, Venezia e Milano rispettivamente al dodicesimo, tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo posto. Napoli inizierà a scendere nella classifica a partire dal 1850 (ottavo posto ma comunque unica città italiana tra le prime dieci).
In una classifica inerente al 1913, Napoli figura al quindicesimo posto e nessun altra città italiana riesce a entrare in classifica. Insomma, nonostante l’avvicendarsi di città sempre più grandi in Europa, Napoli resterà sempre la città più popolosa d’Italia.
Bibliografia: