San Lorenzo è da sempre legato al fenomeno delle stelle cadenti e diverse sono le interpretazioni di questa associazione. Le stelle cadenti rappresenterebbero le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio, lacrime che vagherebbero nei cieli, e che scenderebbero sulla terra solo il 10 agosto.
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Oppure, le stelle cadenti ricorderebbero i carboni ardenti su cui il Santo, secondo la leggenda, fu martirizzato (su una graticola). La tradizione vuole che in questa notte si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di san Lorenzo, e il rituale più diffuso prevede che a ogni stella cadente si esprima il desiderio. Celebre è la poesia di Giovanni Pascoli, che interpreta la pioggia di stelle cadenti come lacrime celesti, intitolata X agosto:
«San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché si gran pianto / nel concavo cielo sfavilla…».
Il santo era uno dei sette diaconi di Roma, dove venne martirizzato nel 258 durante la persecuzione voluta dall’imperatore romano Valeriano nel 257.
Nato in Spagna, nella prima metà del III secolo è giunto a Roma e qui si è distinto per la sua pietà, carità verso i poveri e l’integrità di costumi. Papa Sisto II lo nomina Diacono della Chiesa e doveva sovrintendere all’amministrazione dei beni, accettare le offerte e custodirle, provvedere ai bisognosi, agli orfani e alle vedove.
Lorenzo fu catturato dai soldati dell’Imperatore Valeriano il 6 agosto del 258 nelle catacombe di San Callisto assieme al Papa Sisto II ed altri diaconi. Mentre il Pontefice e gli altri furono uccisi, Lorenzo venne risparmiato perché consegnasse i tesori della chiesa.
In seguito fu bruciato vivo sulla graticola a 33 anni, in un luogo poco lontano dalla prigione e il suo corpo venne deposto in una tomba sulla via Tiburtina, dove sorse una basilica fatta costruire da Costantino, poi ingrandita da Pelagio II e da Onorio III; e restaurata nel XX secolo, dopo i danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943.
Preghiera a San Lorenzo
O glorioso San Lorenzo,
scelto tra i primi diaconi della Chiesa di Roma
per essere servitore dei poveri,
tu che in tempi di grande persecuzione,
rimanesti fedele al Signore fino al martirio,
mostrando a tutti che il vero tesoro della Chiesa
sono i piccoli e i poveri,
volgi benigno il tuo sguardo su di noi,
ancora pellegrini sulla terra,
perchè possiamo arricchirci di opere buone,
certi che nei poveri c’è la presenza viva di Gesù.
Aiutaci a vivere il servizio,
la povertà e la missione con gioia e fedeltà,
per scoprire che “servire è regnare”.
Sostieni e ricompensa tutti coloro che nel mondo
amano e servono i poveri, vedendo in loro il volto del Cristo sofferente.
O nostro protettore San Lorenzo,
a te ricorriamo, nelle nostre presenti e future necessità,
fiduciosi di essere da te esauditi.
San Lorenzo, prega per noi!