Il concorso “Radici poetiche del linguaggio subalterno” promosso dalla casa editrice Il Papavero è giunto alla sua terza edizione. Accanto alla difesa dell’integrità della lingua italiana, che oggi vacilla a causa delle varie ondate di “xkè, ttt e cmq”, è importante portare avanti anche un processo di riscoperta della dignità delle parlate dialettali, processo sostenuto anche dall’Unesco, che ha di recente riconosciuto al Napoletano lo status di lingua dichiarandolo patrimonio dell’umanità.
Si tratta di recuperare il senso di appartenenza non come mero veicolo di nazionalismi o provincialismi razzializzanti, ma come strumento per dare voce alla propria cultura, al proprio retaggio, alla propria Weltanshauung. Ritrovare nel proprio linguaggio atavico una forza espressiva che spesso se tradotta non rende, restituire l’orgoglio ai dialetti che troppo spesso vengono assimilati al concetto di volgarità.
Madrina del concorso è Rosaria Troisi, sorella del grande Massimo. Ogni candidato potrà partecipare con un massimo di tre poesie inedite scritte in dialetto (con relativa traduzione in italiano) che dovranno essere inviate entro il 15 Maggio 2014. Per partecipare basta compilare il bando del concorso sul sito della casa editrice Il Papavero.