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Gragnano, arriva la Festa della Pasta: spazio ai fusilli e a due sculture di Domenico Sepe

Manca poco alla Festa della Pasta di Gragnano. La kermesse, che si terrà dal 9 all’11 settembre vedrà anche due importanti installazioni dello sculture Domenico Sepe. Le due sculture saranno a grandezza naturale e saranno collocate nel centro storico. Questo è uno degli eventi più attesi in città.

Gragnano, arriva la Festa della Pasta

A renderlo noto è Nello D’Auria, Sindaco di Gragnano che in un post sul suo profilo social dà alcune informazioni:

La Pasta a Gragnano è cultura, è storia, è il racconto dei nonni che tramandano una tradizione di generazione in generazione. È per questo che insieme al Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP e a Casa Scarica Cooking Class abbiamo pensato di allestire dimostrazioni live della preparazione del famoso fusillo. I fusilli di Gragnano, infatti, si fanno a mano, col “ferretto” e con l’arte di fusillare attente e laboriose.

Gli appuntamenti dimostrativi, durante i quali saranno spiegati tutti i segreti di questo famoso formato di pasta, si svolgeranno al PastaHub di Piazza Aldo Moro venerdì alle 19.30 con la “Fusillara” Anna e sabato e domenica, sempre alle 19:30, con la “Fusillara” Olga. Inoltre, nei tre giorni della festa, alle 20 e alle 21 ci saranno i laboratori per bambini dai 6 ai 10 anni. Per far partecipare i nostri piccoli bisognerà prenotarsi inviando un whatsapp al numero 3452606679“.

Le sculture di Sepe

Una delle due sculture avrà il volto di un pastaio la cui identità sarà svelata nei giorni della Festa della Pasta. Le sculture saranno realizzate in bronzo, lo stesso materiale delle trafile attraverso le quali passa la pasta che ci rende famosi nel mondo e sarà il monumento icona di Gragnano.

Domenico Sepe spiega le sue creazioni:

Una delle opere rispecchia la tradizionale immagine di due uomini che lavorano con dedizione e cura la pasta. L’importanza storica della produzione di pasta a Gragnano è stata tale da influenzare la progettazione degli spazi urbani nel corso dei secoli, infatti l’opera verrà collocata in relazione a questo studio immaginandola in un percorso storico in posizione piana senza basamento per valorizzare non solo l’immagine iconografica ma anche la possibilità ai cittadini di avvicinarsi alla scultura semplicemente per scattare una foto.

La produzione di pasta si radicò presto nel territorio, tanto che già nel XVI secolo nacque la prima corporazione dei “Vermicellai”. Lo sviluppo continuò fino al XVIII secolo, quando raggiunse l’apice portando la città a essere addirittura ridisegnata, con il piano urbanistico del 1843, per favorire il flusso delle correnti d’aria che determinavano il successo del processo di essiccazione. Proprio da questo processo nasce l’ispirazione che ha determinato la scelta dell’immagine. La scultura sarà unica e irripetibile, in dimensioni naturali alta 175 cm circa”.

L’ispirazione di Domenico Sepe