Incendio al campanile di Madonna dell’Arco: il programma della festa
Set 07, 2022 - Claudia Ausilio
Incendio campanile Madonna dell'Arco
L’incendio del campanile del Santuario di Madonna dell’Arco, situato in provincia di Napoli, avrà luogo il 10 Settembre.
Incendio del campanile al santuario della Madonna dell’Arco
Il consueto appuntamento del cosiddetto “incendio del campanile”, presso il santuario di Madonna dell’Arco è il momento conclusivo di tre giorni dedicati alla Madonna in occasione della Festa dell’Incoronazione del quadro miracoloso che la rappresenta.
L’effige, dopo tre giorni di preparazione in preghiera, la sera della domenica viene trasportata in processione su un carro decorato con addobbi floreali e portata in processione per le vie del paese illuminato a festa. Quindi, rientra nel santuario accompagnata dai fedeli per la benedizione. Dopo la celebrazione la serata termina con il consueto “incendio del campanile”, una spettacolare esibizione pirotecnica che rende da anni omaggio alla Madonna. E’ dunque il campanile della chiesa ad essere protagonista tra fuochi e colori, tanto quasi da sembrare che prenda fuoco.
Fanno da cornice all’evento religioso di quest’anno una serie di appuntamenti con mostre, concerti e degustazioni gastronomiche.
Santuario della Madonna dell’Arco
Nel punto in cui oggi sorge il Santuario, anticamente, era posta una piccola edicola votiva raffigurante la Madonna. L’effige si trovava vicino ai resti di un arco romano e, per questo, la statua veniva chiamata “Madonna dell’Arco”.
Si racconta che nel 1450, il lunedì di Pasquetta, un uomo adirato dopo una pesante sconfitta al gioco della pallamaglio lanciò, bestemmiando, la pesante sfera contro l’immagine della Madonna. Il dipinto, colpito, iniziò a sanguinare dalla guancia. Il miracolo, ovviamente, attirò l’attenzione di tutti i fedeli ed iniziò a circolare nelle terre circostanti arrivando alle orecchie del Conte di Sarno, giustiziere. Mosso dal furore popolare il conte istruì un breve processo contro il bestemmiatore e lo condannò a morte impiccandolo ad un albero vicino la miracolosa edicola. La leggenda vuole che poche ore dopo l’esecuzione l’albero si essiccò in un attimo.
Dopo questa serie di eventi prodigiosi, ovviamente, i fedeli accorsero da ogni angolo del paese per ammirare la “Madonna ferita” e fu necessario edificare una piccola chiesetta al posto dell’edicola per custodire l’effige ed accogliere i pellegrini. Da quegli eventi prese anche il via la tradizione dei fujenti.