Villa Rosebery apre al pubblico: la residenza del Presidente della Repubblica a picco sul mare


Giornate Fai, Villa Rosebery apre al pubblico. Le Giornate Fai di Primavera tornano in Campania il 25 e il 26 marzo.

Sono quaranta i siti che saranno aperti al pubblico grazie al Fondo ambiente italiano. Fra questi Villa Rosebery, la residenza napoletana del Capo dello Stato, per la quale già stanno arrivando le prenotazioni (qui per accedere al sito).

Giornate Fai, Villa Rosebery apre al pubblico

Villa Rosebery si trova sulla collina di Posillipo a Napoli, luogo di pace e tranquillità, come indica lo stesso termine greco Pausylipon che si può tradurre “che libera dagli affanni”.

Risalente all’inizio dell’800, Villa Rosebery ha avuto numerosi proprietari tra i quali Luigi di Borbone, fratello di re Ferdinando II. Nel 1897 fu acquisita dallo statista inglese Archibald Philip Primrose, conte di Rosebery. Ceduta successivamente allo Stato italiano, la proprietà fu messa a disposizione dei principi di Piemonte. Re Vittorio Emanuele III vi risiedette per due anni fino al 1946 quando, dopo l’abdicazione, si recò in esilio ad Alessandria d’Egitto partendo dal porticciolo della Villa.

Dal 1957 Villa Rosebery entra a far parte della dotazione della Presidenza della Repubblica che ha provveduto ai restauri conservativi dei luoghi.

Il percorso di visita si snoda attraverso il parco, che unisce le caratteristiche della flora mediterranea alla naturalezza di un giardino inglese e dove si possono ammirare anche un tempietto neoclassico e scorci suggestivi. Si può visitare la Palazzina Borbonica, all’interno della quale sono esposti documenti ed immagini storiche. Proseguendo attraverso il parco si giunge fino alla Darsena per concludere con la visita della Grande Foresteria.

Sorgenti della Ferrarelle

Per le Giornate FAI, anche la Ferrarelle apre le sorgenti al pubblico in occasione della trentunesima edizione in programma sabato 25 e domenica 26 marzo.

I visitatori avranno la possibilità di scoprire bellezze italiane solitamente inaccessibili al pubblico e di contribuire alla custodia e alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano versando un contributo libero, suggerito a partire da 3 euro.


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