Torna anche per il 2023 la suggestiva processione del Cristo Morto del Venerdì Santo a Sorrento. Venerdì 7 aprile si ripeterà la tradizionale Processione Nera che si tiene ogni anno a Sorrento: è cronologicamente la terza processione di incappucciati che si tiene nel periodo di Pasqua, ma è sicuramente quella più attesa e che richiama migliaia di persone da ogni parte della Campania per assistervi. È organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita della Morte in Sorrento fondata nel 1586.
La Processione Nera del Cristo Morto a Sorrento 2023: il percorso
La Processione Nera del Cristo Morto avrà inizio alle ore 20.30. Il percorso si snoderà lungo questo tragitto: via Sersale (sede della Venerabile Congregazione dei Servi di Maria), via degli Aranci, Corso Italia (lato ospedale), Piazza Tasso, Corso Italia, via Capasso, via Correale, Piazza Tasso, via San Cesareo, via Tasso, via Vittorio Veneto, via San Francesco, Piazza Sant’Antonino, via L. De Maio, Piazza Tasso, Corso Italia.
Il Comune di Sorrento ha stabilito con ordinanza il divieto di sosta con rimozione coatta presso tutte le strade interessate, a partire dalle ore 15 del 7 aprile e fino alla mezzanotte. L’ordinanza prevede inoltre lungo il percorso, al momento del passaggio dei diversi cortei religiosi, la sospensione temporanea della circolazione veicolare, al fine di assicurare l’incolumità dei partecipanti agli stessi cortei, nonché del pubblico presente. Sono sospese temporaneamente anche le concessioni di occupazione di suolo pubblico in essere sul percorso, da tre ore prima dell’inizio dei cortei religiosi e fino al termine degli stessi, così come ogni forma di emissione sonora e pubblicitaria.
Processione Nera del Cristo Morto 2023 a Sorrento
La statua del Cristo Morto: la storia
La statua del Cristo Morto viene portata in processione preceduta nel corteo da quello dell’Addolorata. Una cerimonia molto solenne, suggestiva e carica di sentimento religioso.
Sul sito dell’Arciconfraternita della Morte è possibile leggere la storia della statua che viene portata in processione e che raccoglie l’immensa venerazione di tutti i sorrentini. Di questa statua lignea del Cristo, giacente su un sudario in espressione di doloroso abbandono, vera opera d’arte, si ignora sia l’autore che la data di acquisto (secolo XVI).
Una pia tradizione vuole che un nobile cavaliere, ingiustamente accusato di lesa maestà, si sia rifugiato nella Chiesa di S. Catello chiedendo a quei nobili confrati diritto d’asilo. Accolto da questi, per implorare il perdono divino e la grazia che fosse riconosciuta la sua innocenza e in ringraziamento dell’ospitalità e del vitto ricevuto, scolpì tale opera. Al termine del lavoro, miracolosamente gli venne riconosciuta la propria innocenza.
Con la venuta nella chiesa dei Servi di Maria la vita della Confraternita di San Catello, anche se in tono minore, riprese con regolarità e, tra le sue molteplici manifestazioni è giunta integra fino a noi la processione del Cristo morto del Venerdì Santo. Questa partecipazione corale che è poi la coscienza di sentimenti comuni e di esperienze sofferte, evoca accenti diversi sui frammenti di una tradizione raccontata a più voci, da cui traspare anzitutto il temperamento e non soltanto le emozioni popolare.