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Torna la Processione di San Gennaro, corteo al centro storico: Napoli attende il miracolo di maggio

Sabato 4 maggio 2024 avrà luogo la tradizionale processione in occasione dell’atteso miracolo di primavera di San Gennaro, il primo dei tre prodigi dell’anno il cui siverifica il fenomeno della liquefazione del sangue del patrono di Napoli. L’evento si tiene ogni anno il sabato che precede la prima domenica di maggio, dunque una ricorrenza che oscilla tra il 30 aprile ed il 6 maggio.

La Processione di San Gennaro di maggio 2024

Per consentire lo svolgimento della processione per la Traslazione delle reliquie di San Gennaro, organizzato dalla Curia Arcivescovile, il Comune di Napoli ha emanato il seguente dispositivo di viabilità:

– dalle ore 16.00 fino a cessate esigenze il divieto di transito veicolare nei tratti di volta in volta interessati dalla processione lungo le seguenti strade: Via Duomo, Via San Biagio dei Librai, Piazzetta Nilo, piazza San Domenico Maggiore, Via Benedetto Croce;
– dalle ore 15.00 e fino a cessate esigenze: sospendere gli stalli di sosta a pagamento (strisce blu), la sosta per i motocicli, il carico/scarico merci, e la sosta riservata ai taxi in Via Duomo: istituire il divieto di sosta con rimozione forzata in via Duomo.

La processione in memoria della Traslazione delle reliquie di San Gennaro

La Processione di San Gennaro si svolge dal Duomo di Napoli alla Basilica di Santa Chiara, dove le reliquie del santo restano per otto giorni prima di fare ritorno in Cattedrale. Il corteo percorre le strade di Forcella per poi imboccare Spaccanapoli: i fedeli seguono non solo il busto di San Gennaro, ma anche quelli degli altri patroni di Napoli che sono custoditi nella Reale cappella del Tesoro. Viene celebrata in ricordo della Traslazione delle reliquie del Santo dal cimitero posto nell’Agro Marciano, alle Catacombe di Capodimonte, poi denominate di San Gennaro e si invoca il miracolo della liquefazione del sangue. Fino al 1267 questa celebrazione avveniva il 13 aprile e non si sa perché fu spostata al sabato anteriore alla prima domenica di maggio.

La processione degli inghirlandati o infrascati

Nel 1337 ebbe inizio la ‘processione degli inghirlandati’ o “degli infrascati”, per la consuetudine del clero che vi partecipava di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori e foglie. La corona in argento che sovrasta il piccolo trono sul quale viene posta la teca con il sangue del Santo, che porta al centro un enorme smeraldo, è la rappresentazione di queste corone. La tradizione vedeva nella presenza dei ‘preti inghirlandati’ un richiamo agli antichi riti pagani di sepoltura. Ma mentre questo appellativo si è perso nel tempo, ancora oggi questa è nota come ‘processione delle statue’, perché San Gennaro continua ad uscire accompagnato dal corteo dei busti argentei dei Santi Compatroni.

Dal 1525 fino al 1800 il percorso processionale si svolgeva secondo un piano di turni in base al quale ogni anno il corteo si dirigeva dal Duomo verso la piazza di uno dei sei Sedili della città, dove per l’occasione veniva eretto un ricco altare. Questa tradizione oltre a richiamare simbolicamente la ‘piazza’ del martirio del Santo, permetteva una pari condivisione del patronato da tutta la città. Oggi invece la processione, uscendo dal Duomo, attraversa la via omonima, via S. Biagio dei librai e via B. Croce fino a Santa Chiara, mentre al ritorno percorre via S. Sebastiano e via dei Tribunali per tornare di nuovo al Duomo.

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