Il 28 ottobre 2014, presso Palazzo du Mesnil, una delle sedi dell’Università “L’Orientale”, verrà inaugurato il “Museo della società africana d’Italia”. Il curatore sarà Andrea Manzo, docente di Antichità nubiane, il rettore Lida Viganoni e Lucia Caterina, direttrice del Museo “Umberto Scerrato” saranno presenti all’inaugurazione, prevista per le ore 10,30.
Il museo è aperto al pubblico giovedì e venerdì dalle ore 11,00 alle 14,oo. L’ingresso è gratuito ed è necessario prenotare contattando il numero 0816909119. Palazzo du Meslin si trova precisamente in via Chiatamone 62.
Grazie all’intervento e grandissimo impegno di studenti di Archeologia dell’Ateneo sono stati ritrovati vari reperti, restaurati e ripuliti. Con grande stupore e curiosità, tra tutti gli altri, sono stati ritrovati una barca costruita con fasci di canne, una piroga ricavata dal tronco di un albero, ed un’armatura sudanese. Tra i reperti più antichi invece rientrano la mummia di gatto del primo millennio a.c e gli strumenti paleolitici di millenni e millenni fa.
Al piano terra del Museo ci sono delle teche e sopra due sale espositive, dove saranno esposti reperti di una collezione unica in Europa, alcuni di origini antichissime (si parla di millenni avanti Cristo) ed altri dell’800-900. Tutto ciò apparteneva alla “Società Africana”, il sodalizio geografico-commerciale rimasto attivo fino agli anni 40 e fondato nel 1882 a Napoli da figure illustri della società napoletana, tra cui figurano anche docenti del vecchio Regio Istituto Orientale.
La prima sala espositiva accoglie una serie di reperti delle esplorazioni africane tra l’800 ed il 900 che comprendono caschetti coloniali, bauli e cimeli degli esploratori. Susseguono due teche con fossili e collezioni geologiche e malacologiche, come conchiglie del Mar Rosso. La seconda sala è dedicata alla collezione zoologica, vegetale e etnografica, con diverse specie di uccelli africani estinti, altri impagliati, crani di leoni, gazzelle, ippopotami e gorilla. Si trovano anche strumenti musicali corni, tamburi, il sistro e l’arpa, oltre ad ornamenti di vario tipo, tra cui pettini e bracciali.