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La Festa del Baccalà a Somma Vesuviana: piatti tipici, tammurriate e feste in piazza

La Festa del Baccalà a Somma Vesuviana dal 25 al 27 Ottobre. Un fine settimana dedicato al Baccalà Norvegese con piatti prelibati sommesi, tammurriate e canti popolari, oltre alla presenza di grandi chef, visite ed escursioni naturalistiche e culturali e feste di piazza tutte le sere.

La Festa del Baccalà a Somma Vesuviana

A Somma Vesuviana arriveranno le autorità Norvegesi, oltre a persone da altre regioni per partecipare all’evento che incarna un importantissimo pezzo di identità della cittadina che si trova nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. Piazza Santa Maria del Pozzo sarà il centro della kermesse inizialmente in programma dall’11 al 13 ottobre, poi spostata nei giorni del 25, 26 3 27 dello stesso mese. Si celebrerà una storia che dura da ben 400 anni, con tammurriate e canti popolari, visite culturali, visite alle aziende, festa di piazza con l’arte culinaria, piatti squisiti della tradizione sommese.

La storia secolare che lega il baccalà a Somma

Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana, ha ricordato la storia che lega il baccalà alla cittadina: “Il baccalà sommese ha una storia antica, stando alle ultime ricerche risalenti addirittura al ‘600. Le ultime acquisizioni storiche attestano che fu il ricco mercante veneziano napoletanizzato, Guglielmo Samuelli, a mettere in commercio sul nostro territorio il quotato prodotto che, poi, avrebbe fatto di Somma la capitale italiana dello stoccafisso e del baccalà”.

“Samuelli, nella prima metà del Seicento, era socio della “Compagnia Guadaya e Vots” che curava, tra l’altro, le importazioni di baccalà ed aringhe per l’Esercito e la Marina del Governo napoletano. Le cronache del tempo riferiscono che le balle venivano trasportate nel territorio di Somma e lavorate con l’acqua delle sorgenti del Monte omonimo. Il Samuelli accumulò nel tempo una notevole fortuna all’ombra del Vesuvio: acquistò, infatti, da queste parti una masseria arbustata con casale per la cifra di 3.400 ducati, dove si recava a caccia ogni volta che veniva a Somma Vesuviana per affari (Inventario dell’Archivio Baldovinetti Tolomei 176.4, Guglielmo Samuelli – da Napoli 10 lettere; Napoli nobilissima vol. 31, 1992; Ricerche sul ‘600 napoletano, L & T, 1989)”.

“La lavorazione del pesce ancora oggi si intreccia parallela al paziente e faticoso lavoro dei nostri padri, che hanno sempre creduto e saputo mantenere una così nobile arte. Oggi è un vero pezzo di economia della città in continua crescita ed espansione”.

Un ingrediente esaltato dagli artisti

Nel tempo si sono diffuse numerose ricette a base di stoccafisso e baccalà: dal baccalà fritto, al baccalà in bianco, dallo stoccafisso alla marinara al celebre Stocco e patane. Celebri artisti e intellettuali hanno esaltato il baccalà: Totò, Eduardo De Filippo, Salvatore Di Giacomo, Pino Daniele e tanti altri. Numerosi ristoranti del territorio hanno riportato in voga l’uso di questi prodotti dei mari scandinavi, con grande rispetto della tradizione e, oggi, anche tanti chef, con un approccio più sperimentale, stanno rivalutando il suo ruolo centrale nella nostra storia culinaria.