Da una conversazione tra il direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger, il maestro della Gatta Cenerentola De Simone e la direttrice d’orchestra Elsa Evangelista nasce un progetto molto interessante. Stiamo parlando dei concerti sinfonici e corali, che vedranno De Simone alla direzione artistica e si terranno domenica 7 e lunedì 8 luglio al Museo e Real Bosco di Capodimonte. L’ingresso ai concerti sarà gratuito fino a esaurimento posti, di cui 200 a sedere e il resto in piedi.
Saranno eseguite al Belvedere la Serenade n. 8 K. 286 in Re maggiore di Mozart dall’orchestra La Nuova Polifonia e il coro Jubilate Deo per quattro orchestre. La Serenata Napolitana con gli straordinari versi di Salvatore Di Giacomo, accompagnati dalla musica di Enrico De Leva orchestrata da Roberto De Simone, Anna Rita Gemmabella per mezzosoprano, con coro femminile e tre fisarmoniche.
Nel cortile monumentale di Medrano sarà messo in scena il poema fotografico d’un valzer digiacomiano per orchestra, con un coro e quattro pianoforti: Capomonte di De Simone.
De Simone riprende l’opera digiamomiana A Capemonte, dopo averne letto un’illuminante traduzione di Pier Paolo Pasolini, l’autore friulano che definì Napoli “l’ultima metropoli plebea” capace di scardinarsi dal sistema delle istituzioni che stava coinvolgendo l’intera Italia dei suoi anni.
Capemonte diventa Capomonte, cioè la testa che indica il luogo di arrivo e di partenza.
Dice Roberto De Simone: “Qui ho voluto mettere un concetto “a capo” di una riflessione sulla composizione musicale. Non mi riferisco né a Schoenberg né al puntillismo successivo, ma piuttosto a Rimskij-Korsakov, Stravinskij, Bartók. Da questo punto di vista la mia musica, non è assolutamente tonale, ma si collega a una ri- considerazione dei tetracordi modali, a cui appartiene anche la musica popolare “. E il jazz. “La composizione è basata solo su linee di canto e contrappunti svolti dall’orchestra ” .