Almar’à, la prima orchestra di donne arabe in Italia a Napoli. Ingresso gratuito
Dic 13, 2019 - Giusy di Nuzzo
Siamo giunti alla V edizione de Il Suono della Parola 2019. Si tratta di una rassegna letteraria e musicale prodotta dalla Fondazione Pietà de’ Turchini, a cura di MiNa vagante, con il sostegno della Regione Campania e del Comune di Napoli.
A chiudere la rassegna sarà il racconto, tra parole e musica, di Almar’à: la prima orchestra di donne arabe e del Mediterraneo in Italia, per la prima volta a Napoli.
L’evento, fissato per domenica 15 dicembre alle ore 17.00, si terrà al Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, in Via dei Tribunali.
In concomitanza ci sarà l’uscita del primo singolo: Rim Almar’à, con un arrangiamento di Ziad Trabelsi, Mario Tronco, Pino Pecorelli, Leandro Piccioni e il videoclip realizzato dal regista Francesco Cabras, grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte.
Durante l’incontro, condotto da Lorenzo Pavolini, sette delle tredici musiciste di Almar’à ci renderanno partecipi di alcune esperienze personali.
A seguire, ci sarà la presentazione di alcuni brani del loro repertorio.
Ma andiamo a conoscere meglio questo gruppo tutto al femminile.
Almar’à, che significa “donna con dignità”, è un gruppo di tredici donne con provenienze geografiche diverse, unite da un solo amore: quello per la musica.
Il progetto nasce dalla necessità di andare oltre gli stereotipi legati al mondo arabo.
Si tratta di musiciste di diverse età, alcune professioniste, altre no, cantanti tradizionali e moderne.
Protagonista è la musica che crede nella mescolanza: si parte da quella di tradizione araba, si attraversa quella classica per poi approdare nel campo jazz. Occidente e Oriente non si scontrano, ma si incontrano.
Queste tredici donne diventano portavoci di un messaggio molto bello e cioè: Diverso non vuol dire incompatibile.
L’Orchestra nasce dalla collaborazione tra Fondazione Fabbrica Europa e Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Supportata da MiBACT attraverso MigrArti e il sostegno della Fondazione Pianoterra.
L’incontro è a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili.