Al termine di Turris-Francavilla, oltre al presidente Giugliano, hanno parlato anche Francesco Vitaglione e Giovanni Baratto. Il primo a prendere la parola è stato il direttore sportivo della società corallina. Vitaglione, davanti ai giornalisti presenti in sala stampa, non nasconde la rabbia e la delusione per una sconfitta così netta: “Dopo un 3-0 così netto, c’è allarmismo. La classifica si è accorciata, e siamo molto preoccupati. E’ stata fatta una partita al contrario di come l’avevamo programmata in precedenza. Sapevamo che giocarcela a viso aperto contro di loro, sarebbe stato un rischio. E così è stato. In questa partita sono venute fuori tutte le nostre pecche”.
Prosegue: “Da dove si riparte? Dobbiamo recuperare tutti gli effettivi. Sono sette partite che cediamo dai tre ai cinque giocatori, e la Turris questo non può permetterselo. Non è una scusa, non cerco attenuanti, perché l’atteggiamento della squadra è stato nullo, indipendentemente dagli assenti. Molti uomini-chiave però, vuoi per squalifiche, infortuni o prestazioni negative, sono venuti a mancare“. Conclude: “Gli infortuni sono figli del periodo invernale, e di un carico di lavoro superiore in questo periodo. La sosta arriva in un momento propizio, dobbiamo cercare di ripartire dal lavoro. Oggi la prestazione è stata indecorosa, non possiamo giocare così a Torre del Greco. Chiedo scusa a tutti i tifosi“.
Queste, invece, le parole di Baratto a fine gara: “La Turris è in crisi, è sotto l’occhio di tutti. L’approccio alla gara è stato sbagliato, eppure in settimana avevo chiesto di approcciare a questa partita con un altro atteggiamento. Dovevamo metterci cattiveria agonistica, ma così non è avvenuto. La salvezza è ancora alla nostra portata, nonostante le difficoltà. Il modulo? Non abbiamo giocato con 3 punte. Sia Ferraro che Sperandeo avevano compiti in fase difensiva. I ragazzi forse sono condizionati a livello psicologico, indossare la maglia della Turris è molto difficile. La contestazione? E’ assolutamente giusta, chiedo scusa ai tifosi. Ma chiedo loro di darci una mano, in un momento così complicato“.