Daisy vince l’oro dopo un anno dall’aggressione. Un esempio per tutta Italia


L’atleta azzurra Daisy Osakue ha vinto l’oro nel lancio col disco. E’ stato un vero e proprio trionfo della 23enne torinese di origini africane, la quale non si aspettava nemmeno questa grande vittoria, dopo ciò che le era accaduto. La storia di Daisy è infatti un esempio di determinazione e vale la pena raccontarla. 

E’ la sera del 29 luglio scorso. A Moncalieri (Torino), la giovane Daisy (che studia Criminologia in Texas ma che era tornata in Italia per allenarsi) sta tornando a casa a piedi. Nella sua testa, oltre ai pensieri di una 20enne normale, nviga inesorabile la sua passione: lo sport. Il suo sogno è vincere una medaglia d’oro nella sua specialità, cioè il lancio col disco. Proprio tra un anno a Napoli vi saranno le Universiadi e la giovane vuole a tutti i costi salire sul gradino più alto del podio. 

Quella sera però, quegli stessi desideri sono costretti ad infrangersi sotto dei brutti colpi, si potrebbe dire quasi infami. In strada, da un Doblò con sopra tre ragazzini, parte il lancio di alcune uova verso il volto di Daisy. Un motivo non c’è, se non la voglia di vincere la noia e rompere le scatole a qualcuno che invece qualcosa da fare e a cui pensare ce l’ha.

Un uovo colpisce Daisy proprio all’occhio sinistro e, frantumandosi, fa partire una scheggia che le lacera la cornea. Il Doblò fugge di corsa mentre la ragazza resta lì a terra, probabilmente pensando ancora alla sua passione. “Non ci vedo da un occhio! Come farò a gareggiare? Come vincerò una medaglia d’oro adesso?”. Saranno stati questi i pensieri dell’atleta, la quale non capiva come mai proprio a lei e il senso di una “bravata” simile. Gli occhi le servono, sarà difficilissimo allenarsi e quasi impossibile gareggiare ad una competizione olimpica.

Nei giorni successivi, gli inquirenti identificheranno i tre baby balordi. Tra loro, anche il figlio di un consigliere PD di un Comune vicino, il quale condannerà senza indugi il gesto della comitiva. La pista seguita dagli investigatori non confermerà l’aggravante del razzismo, probabilmente non si è trattato di quel tipo di aggressione.

Alla fine, dopo estenuanti mesi di operazioni e duro lavoro, Daisy Osake ce l’ha fatta. Ieri, ad un anno dall’incidente, ha lanciato in aria il suo disco (per ben 61,69 metri) e si è presa l’oro a cui non ha mai smesso un attimo di pensare. Ella è la prima italiana a vincere una medaglia di quel bel colore nell’atletica leggera alle Universiadi. La sua storia è la dimostrazione di come la passione e il duro impegno possono vincere tutto, anche la stupidità. 


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