L’azzurro Vito Dell’Aquila è in finale nel taekwondo (cat. 58 kg) ai Giochi di Tokyo 2020. E’ la prima medaglia italiana ai Giochi. Il pugliese si è imposto in semifinale sull’argentino Lucas Guzman per 29-10. L’azzurro si era imposto 26-13 sull’ungherese Omar Salim agli ottavi di finale e sul thailandese Ramnarong Awekwiharee ai quarti (37-17).
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Alle 14.45 (ore italiane) il ragazzo classe 2000 di Mesagne, un paesino in provincia di Brindisi, si giocherà la conquista dell’oro olimpico contro il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi. Ma, anche se dovesse essere argento, sarà comunque storia.
Per lui non solo questa è la prima partecipazione ad un’olimpiade, subito battezzata con una medaglia ma, sarà ricordato anche per essere stato il primo azzurro a conquistare una medaglia alle olimpiadi giapponesi.
Un orgoglio per il ragazzo, la sua famiglia e tutto il paese che sicuramente sarà incollato alla tv per assistere il loro ragazzo a migliaia di km di distanza. E un orgoglio anche per il Sud Italia, che riesce a sfornare giovani talenti nonostante i mezzi e le strutture non siano all’altezza come quelle del Nord.
L’atleta azzurro ha cominciato a praticare il taekwondo a otto anni nella palestra New Marzial del maestro Roberto Baglivo, che vanta cinque campioni del mondo, un oro olimpico e 1100 campioni italiani. Poi nel 2018, a 17 anni, è entrato nel centro sportivo dei Carabinieri.
Nel suo palmares ci sono un titolo europeo e l’oro al Grand Prix final di Mosca. Mesagne è il paese d’origine anche di Carlo Molfetta, campione olimpico nella categoria +80 kg ai Giochi di Londra 2012 e attualmente Team manager della nazionale italiana di taekwondo.