La notizia della mattinata è sicuramente l’abbandono di Angela Carini nell’incontro tanto discusso, negli ultimi giorni, contro l’algerina Imane Khelif. Il combattimento ha suscitato dibattito ovunque, dai social alla politica e non solo. Al centro delle polemiche i cromosomi maschili e i livelli di testosterone dell’atleta africana. Il match è durato solamente 45 secondi, in cui l’azzurra ha subito due colpi al volto piuttosto pesanti che l’hanno portata a fermare l’incontro e annunciare il ritiro, prima di scoppiare in lacrime sul ring dell’Olimpiade di Parigi.
L’atleta azzurra commenta così il match e l’abbandono: “Non me la sono più sentita di combattere dopo il primo minuto. Ho iniziato a sentire un dolore forte al naso, non è da me arrendermi, è proprio perché non ci riuscivo, ho detto basta e messo fine al match. Io sono salita sul ring per mio padre. La scorsa Olimpiade mio padre era in fin di vita, questa era la mia Olimpiade e volevo percorrere l’ultimo chilometro“.
“Io non sono nessuno per giudicare o prendere una decisione, se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring nonostante le mille polemiche che ci sono state. Non sono nessuno per giudicare. Ho sentito dei colpi molto forti, ho preso colpi, sono una combattente e la mia nazionale lo sa, sono una che anche davanti al dolore non si ferma mai. Se mi sono fermata l’ho fatto solo per la mia famiglia. È stato un incontro irregolare? Non sono nessuno per giudicare”.
Ha poi aggiunto: “Non ho mai avuto paura di farmi male, quando scavalchi il ring sei consapevole di poter andare al tappeto, ma non ce la facevo a portare al termine il match. Ho sentito un dolore forte forte al naso. Perché mi sono inginocchiata? L’ho fatto per mio padre”.