Approdato alla corte partenopea nel lontano 2013, l’attaccante belga si è fatto strada a colpi di calci e giocate raffinate, per meritarsi a pieno il titolo di bomber. Oggi Mertens è considerato uno tra gli attaccanti più forti nel panorama europeo, grazie soprattutto alla maturità tecnica e sicurezza tattica acquisita in questa ultima, e quasi conclusa, stagione calcistica. Infatti, il giovane belga, soprannominato da tutta la tifoseria napoletana “folletto” sia in riferimento alla sua piccola statura che a quella velocità nei movimenti, ha dovuto guadagnarsi con sforzo e sacrificio il ruolo egemone che oggi occupa nella corte di Sarri.
Considerato, per la sua minuta struttura fisica più un’ala o esterno d’attacco, ha dovuto per tanto tempo dividere con Insigne e Callejon i loro corridoi verdi, subentrando spesso a partita in corso e disputando poco più di una frazione di tempo. Questo utilizzo centellinato dell’attaccante è stato sempre giustificato dai diversi allenatore azzurri, prima Benitez e poi lo stesso Sarri, appellandosi ad una innata qualità dell’attaccante di essere più incisivo nell’essere inserito a partita in corso che dal primo minuto. Ed avevano ragione. Perchè, anche se era solo un jolly dei due titolarissimi azzurri, il folletto effettivamente regalava goal e prestazioni da encomio più nelle ultime battute di gioco che quando, in poche occasioni, veniva schierato ad inizio gara. E andava bene così. Firmava i suoi 10-15 gol stagionali e contribuiva nel suo piccolo a far crescere la squadra.
Fino a quando, l’infortunio di Milik, colui che quest’anno era stato scelto come prima punta del tridente azzurro, è stato vittima di un grave infortunio al ginocchio. E la sentenza è quella delle peggiori: sei mesi di stop. Il mercato è chiuso e prima di Gennaio la dirigenza azzurra non può intervenire in aiuto di Sarri. Ma il tecnico azzurro sa il fatto suo e gioca la carta del falso nueve. E delega Mertens a questo importante ruolo.
E in poco tempo il piccoletto, che fisicamente non ha niente dell’ariete da prima punta, senza poche difficoltà iniziali, sposa e recita egregiamente questo ruolo. Oggi, a meno due giornate dalla fine, risiede in seconda posizione nella classifica marcatori a quota 25 goal, in pari merito con Belotti. Senza contare, che proprio domenica contro il Torino, ha firmato la sua 33esima rete personale con il Napoli, raddoppiando la sua media goal annua solita.
Insomma Sarri potrà anche essere sempliciotto, a tratti scurrile e poco comunicativo con la stampa, ma di certo, per questa sua intuizione Mertens, merita il rispetto e la stima di tutto il mondo partenopeo.