Ronaldo-Ancelotti: la Juve vince in campo, il Napoli in panchina. Chi ha fatto l’affare?
Lug 11, 2018 - Luca Tesone
Alzi la mano chi credeva che Cristiano Ronaldo e Carlo Ancelotti potessero venire in Italia in questa scoppiettante sessione di calciomercato. Sono loro, infatti, i veri colpi di questa estate, seppur per motivi diametralmente opposti. La Juventus si è assicurata l’attaccante più forte degli ultimi 15 anni, emblema del calcio moderno che mette la tecnica al servizio della fisicità. Al Napoli, invece, è arrivato Carlo Ancelotti, uno degli allenatori italiani più vincenti della storia del calcio, con la sua bacheca ricolma di coppe e trofei da far invidia a chiunque.
E’ l’ennesimo Napoli-Juventus, insomma, quello che si profila anche in sede di calciomercato. Ma chi ha fatto davvero l’affare? I media italiani stanno dando risalto, come è giusto che sia, all’arrivo in Italia dell’asso portoghese. Viene definito l’affare del secolo, e a ragione. Parliamo di un cinque volte pallone d’oro, di un calciatore che sposta tutt’ora gli equilibri, nonostante la sua carta d’identità dica 33 anni.
Non solo un fenomeno in campo, ma anche fuori dal rettangolo verde. Ronaldo, da solo, può ulteriormente aumentare il bacino di tifosi juventini in Italia e nel mondo, nonché del merchandising bianconero legato alle magliette: prevedibilmente, quelle di CR7 andranno a ruba. Insomma, la Juve potrebbe permettersi, in parte, di pagare il sontuoso stipendio del portoghese – si parla di 30 milioni per 4 anni – solo con tutto il giro d’affari che ruota attorno alla persona di Ronaldo.
Questo, l’aspetto economico. Dal punto di vista sportivo, invece, la Juve punta non solo a preservare la sua egemonia in Italia (con l’obiettivo dell’ottavo scudetto consecutivo), ma a vincere quella coppa diventata ormai una specie di ossessione: la Champions League. Inutile nascondersi. Il club bianconero, dopo un affare da 100 milioni di euro e quasi 200 milioni spesi sul mercato, è obbligata a fare meglio dell’anno scorso, quando si è fermata ai quarti, battuta proprio dal Real Madrid di Ronaldo.
Ronaldo come Higuain, quindi? Assolutamente sì. Il Pipita fu preso non solo per vincere, ancora, lo scudetto, ma per alzare il tasso di competitività del club bianconero in Europa. Dopo un mercato del genere, quindi, lo spettro del “fallimento sportivo” assume una portata ancora maggiore se, anche in questa stagione, la Juventus non dovesse centrare l’obiettivo più grande.
Le stesse aspettative, ovviamente, valgono anche per il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti. Quando ti affidi ad un allenatore che ha vinto tutto in Italia e in Europa è perché vuoi, davvero, vincere qualcosa di importante. Dopo i 3 anni del “bel gioco ma senza trofei” di Maurizio Sarri, il Napoli vuole modificare l’immagine di squadra bella ma perdente, cambiando finalmente pelle.
L’obiettivo di Ancelotti è lo scudetto, a maggior ragione se si pensi che la squadra azzurra è reduce da un secondo posto e da 91 punti conquistati. Rispetto a Ronaldo, però, Ancelotti è un colpo, per certi versi, di prospettiva. Abbiamo già detto dell’età di Cristiano, che lo rende un colpo decisivo più nell’immediato che in un progetto vincente a lungo termine.
Ancelotti, invece, rappresenta un cambio epocale per il Napoli di De Laurentiis, entrato definitivamente nella élite del calcio europeo. Il tecnico di Reggiolo arriva sulla panchina azzurra con l’obiettivo di portare a questa squadra la cultura (e l’abitudine) della vittoria. Ronaldo resta un singolo straordinario. Ancelotti, invece, un singolo che può cambiare la mentalità di una squadra ormai abituata a restare all’ombra della Juventus.