L’addio di Alfonso Pepe, avvenuto nella giornata di ieri pomeriggio, ha destato sgomento e preoccupazione tra i tifosi corallini. La Turris infatti si appresta ad affrontare un temibile girone di Serie D senza, al momento, una guida tecnica in panchina. L’avventura di Pepe alla Turris è durata appena 35 giorni, il tempo di completare la preparazione estiva e disputare qualche amichevole.
Ma quali sono le motivazioni dietro l’addio del tecnico? Ufficialmente, non è dato saperlo. Si attendono comunicati dalla società (ma anche dal diretto interessato) affinché si faccia chiarezza sulla vicenda. Quel che è certo, è che i dissidi tra tecnico e società si sono acuiti durante le ultime settimane di agosto. Probabilmente, Pepe sperava in una campagna acquisti più sostanziosa, soprattutto più in linea con le sue idee. Un’ ipotesi che viene suffragata dalla tempistica scelta dall’allenatore, dimissionario a poche ore dall’ufficiale inserimento della Turris nel temibile girone H.
Difficile comunque fare conclusioni affrettate, adesso. L’addio di Pepe però resta, ed è sicuramente un evento destinato a far rumore anche nei giorni a venire. Il suo però è solo uno dei tanti addii che hanno contrassegnato l’ultimo anno della società corallina.
L’addio più clamoroso, per dichiarazioni e conseguenti strascichi, è stato quello di Pasquale Santosuosso, ex tecnico della scorsa stagione, che non le ha mandate a dire a Giugliano e Vitaglione. In attesa di conoscere il nuovo tecnico, hanno detto addio a Torre del Greco anche diversi giocatori, come Majella, Grezio, Schettino e De Carlo, i grandi protagonisti della promozione in Serie D. Passato il terremoto tecnico e l’esodo di giocatori, ecco arrivare quello societario. Prima l’addio di Vitaglione, poi quello di Giugliano. L’addio del presidente ha gettato sconforto e delusione nella piazza, mettendo in seria discussione l’iscrizione alla D. Fortunatamente, tutto era rientrato: Giugliano ritorna al timone della società assieme a Vitaglione, pronto a dare inizio alla campagna acquisti. La Turris, alla prima conferenza stampa di Pepe, si era presentata ai tifosi sotto una veste nuova, garantendo un campionato tranquillo, mostrando massima fiducia nel nuovo allenatore. Un ridimensionamento enorme, se si considera che dopo lo scandalo Dirty Soccer, qualcuno paventava addirittura un doppio salto in Lega Pro.
Una sequenza di addii semplicemente sconcertante. Ad oggi, la Turris si ritrova nuovamente nel caos, ma forse da questo caos non ne è mai uscita veramente. La società sembra in gran confusione, senza un preciso progetto tecnico. I nomi del nuovo allenatore usciranno nelle prossime ore, e sicuramente nel giro di 48h ore già si conoscerà l’erede di Pepe al timone della Turris. Una scelta praticamente obbligata, e per certi versi anche giusta, perché sarebbe stato inutile continuare con un allenatore separato in casa. Ci si chiede, adesso, cos’altro possa succedere da qui a fine anno. Una parte del tifo continua a sostenere questa società, un’altra invece nutre più di qualche legittimo dubbio sull’operato di Vitaglione e Giugliano, ponendo l’accento sulla mancanza di un progetto sportivo chiaro e coerente.
La Serie D è ormai alle porte, ma la Turris non è ancora pronta. L’inizio del campionato dirà molto, se non tutto, su quello che succedere di qui a breve alla Torre del Greco calcistica.